Sabato, 02/11/2013 - Dal 23 ottobre fino al 23 febbraio 2014 all’Ara Pacis di Roma 68 dipinti della National Gallery of Art di Washington
Gemme dell’impressionismo
Dal 23 ottobre 2013 fino al 23 febbraio 2014, il Museo dell’Ara Pacis sarà l’unica tappa europea del tour che porterà la collezione impressionista e post-impressionista per la prima volta fuori delle sale della National Gallery of Art di Washington. Fu il magnate e collezionista d’Arte Andrew W. Mellon a dar vita, nel 1936, all’affascinante storia della National Gallery: Mellon chiedeva al Presidente Roosevelt di offrire la sua collezione allo stato americano.
La mostra è suddivisa in sezioni tematiche: il paesaggio, il ritratto, la figura femminile, la natura morta, la vita moderna. Si tratta di un excursus tematico e temporale, a partire da Boudin – precursore dell’Impressionismo e maestro di Monet, celebre per aver illustrato la vita mondana dell’epoca – fino ai post-impressionisti Bonnard e Vuillard.
Capolavori in mostra: Alle corse (1875) di Manet; Argenteuil (1872) di Monet; Madame Monet e suo figlio (1874); Raccogliendo i fiori (1875) e Giovane donna che tesse i suoi capelli (1876) di Renoir; Letti di fiori in Olanda (1883), tra le prime pitture di paesaggio di Van Gogh; La battaglia dell’amore (1880) e le nature morte di Cézanne; Ballerine dietro le quinte (1876/1883) e Autoritratto con colletto bianco (1857) di Degas; Autoritratto dedicato a Carrière (1888 o 1889) di Gauguin; Studio per “La Grande Jatte” (1884-5) di Seurat; Carmen Gaudin (1885) di Henri de Tolouse-Lautrec. Sarà esposta anche Sorella dell’artista alla finestra (1869), un’opera della protagonista femminile dell’Impressionismo Berthe Morisot, la cui pittura fu definita da Mallarmé come una sintesi di “furia e nonchalance”.
Rivelazioni: una natura morta e un autoritratto di Henri Fantin-Latour, bellissimi ritratti femminili, accecanti di bianco di Renoir, un inedito e insolito Odilon Redon con le chiare e tranquille immagini paesaggistiche bretoni che ce lo fanno conoscere al di là delle sue tele oniriche.
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