Caterina e Susanna Giovannini - 'Dalla legge sull’Imprenditoria Femminile non abbiamo mai ottenuto nulla, nonostante la nostra azienda abbia una compagine sociale femminile e conta su un organico in maggioranza di donne'
Donatella Orioli Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2007
Difficile non cadere nel luogo comune quando si parla di donne romagnole, ancora più difficile quando si parla delle imprenditrici romagnole. Cosa dire di non già più volte sentito? Forse l’evocativo nome “AZDORE”, racchiude persino nella sonorità del sostantivo tutta la potenza del comando che hanno da sempre esercitato con perizia ed autorevole consapevolezza all’interno delle mura casalinghe. Di Caterina e Susanna Giovannini, gemelle e giovani imprenditrici colpisce la naturale e tranquilla sicurezza, l’accoglienza è poi la tipica espressione di queste terre così ospitali.
Perdonatemi l’ovvietà ma non vi sembra particolare che delle donne decidano di operare nel settore dell’anticorrosione, producendo attrezzature meccaniche per edilizia e l’industria?
Innanzitutto l’azienda non è stata ereditata anche se veniamo da una famiglia di imprenditori del settore in quanto nostro padre ha prodotto e commercializzato macchine agricole e carrelli elevatori per tutta la vita e noi siamo cresciute fra motori, telai e gomme.
Ho percepito un forte legame con il passato: cosa ricordate maggiormente di quel periodo e cosa secondo voi ha poi determinato o segnato significativamente il vostro futuro?
E’ stato l’impegno il leit motive di tutta la nostra giovinezza, abbiamo studiato insieme, giorni e giorni. Essere preparate e pronte in sede di esame non era pura competitività fine a se stessa e oggi capiamo che era qualcosa di diverso e più profondo. Oggi il successo di questa azienda sentiamo di doverlo condividere anche con i nostri genitori che tanto hanno contribuito negli anni della formazione. La cultura del lavoro non si improvvisa, ci vuole costruzione, tempo e tradizione ed è questo il messaggio per i giovani che vogliono incominciare.
Come nasce la Tecno Supply e il progetto IBIX, e perché soprattutto dall’estero?
Terminati brillantemente gli studi alla Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori, a 23 anni nasce TECNOLINGUE la nostra prima impresa. Ci contattavano per traduzioni, interpretariati e tutte le attività tipiche di affiancamento presso i clienti esteri. Uno di questi clienti con il tempo ci coinvolge nell'attività commerciale con l’incarico di Import & Export Manager.
Come spesso accade è dalle difficoltà di un momento che nasce qualcosa di positivo….e così abbiamo acquisito la quota del 45% precedentemente appartenuta al socio deceduto.
Ci siamo quindi catapultate nell’attività, spinte da una vera forza caratterizzata da razionalità, certamente, ma anche da un pizzico di irrazionalità, costruendo apparecchiature per i rivestimenti termoplastici anticorrosivi, su licenza di un brevetto Canadese e la commercializzazione di innovativi prodotti e accessori per la verniciatura industriale, importati dagli Stati Uniti e dall’Europa (in particolare, Regno Unito, Olanda e Svezia). Dopo avere visionato un artigianale video che mostrata la sabbiatrice mentre eliminava vernice e ruggine su grosse navi o impianti off-shore, mille luci si sono accese nella nostra mente, immaginando un’infinità di nuove applicazioni. Da qui parte una nuova avventura.
Cosa intendete per nuova avventura?
L’avventura IBIX porta la scoperta di nuove possibili applicazioni. La consapevolezza di avere per le mani qualcosa di diverso scuote tutti e il mercato si allarga prima all’estero perché ci sentivamo più sicure e soprattutto una sorta di soddisfazione recondita nel poter applicare anche le conoscenze linguistiche che ci avevano portato sin lì.
Susanna ricopre la carica di Presidente del C.d.A. della società mentre Caterina quello di Amministratore Delegato. Vertici solo al femminile?
In effetti, il C.d.A. è tutto qui, ma per arrivare a questa situazione abbiamo dovuto compiere coraggiosi e non facili interventi di acquisizione, che però si sono svolti tutti nell’arco di 8 mesi, rilevando tutto l’asset in possesso degli ex soci – maschi. Ora possiamo dire che il 100% del capitale della società è Femminile, come pure il C.d.A.
I vostri programmi per il futuro?
Continueremo ad occuparci di Estero, sono ormai undici fra Europa, Medio Oriente e Sud America i nostri importatori ufficiali. Continueremo inoltre ad esportare il nostro prezioso know-how in materia di anticorrosione, e cercheremo partner interessati ad alcuni interessanti sistemi anticorrosivi da noi brevettati.
Vorreste vivere in un’altra Regione?
No, sicuramente no. Sia perché siamo legate alla nostra terra, ma anche perché in fondo la Regione Emilia-Romagna può vantare un livello di Servizi ai cittadini e Servizi di Infrastruttura che tutti invidiano.
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