Giovedi, 04/04/2013 - Mancata a fine ottobre scorso, Gaetana Gae Aulenti, architetto, anzi archistar a titolo pieno e con vera cognizione di causa, ma anche nonna affettuosa, era un titolo cui mai rinunciava per sua stessa ammissione, è stata artista internazionale – ha lavorato in tutto il mondo – e, comunque, molto ‘cara a Ferrara’: molti ricorderanno l’originale riallestimento e restauro architettonico che nel 2003 operò per uno dei capolavori della nostra città, il Castello Estense.
Il Triennale Design Museum ora la ricorda attraverso una selezione dei suoi più iconici oggetti di Design realizzati dal 1962 al 2008, a cura di Vanni Pasca, con progetto di allestimento dello studio Gae Aulenti Architetti Associati.
La Triennale di Milano e il Triennale Design Museum negli ultimi anni hanno avviato un percorso di promozione e valorizzazione dei maestri del Design e della architettura italiani grazie ad una serie di mostre e iniziative puntuali.
Dal 2003 Gae Aulenti è stata protagonista della mostra itinerante Maestri del design italiano presentata al Grand Hornu in Belgio, a Tokyo, Osaka, Hong Kong e Mosca.
Nel 2012 è stata insignita dalla Triennale della Medaglia d'Oro alla carriera.
A giorni sarà protagonista di un omaggio vòlto a ricordare un aspetto meno valorizzato della sua progettazione, rispetto agli interventi in campo urbanistico, alle architetture e ai progetti di allestimento: il Design.
In mostra si ripercorre la storia progettuale di Gae Aulenti che, per la sua preparazione ed esperienza a lunga gittata – si era laureata nel 1953 - fu in grado di guardare al razionalismo e al good design attraverso la lente del Neo-Liberty e dell’Art Déco e di reinventarli con eleganza (come nella Pipistrello o nello Sgarsul) ma anche di recuperare con artistica ironia la pratica dell’assemblage e la lezione delle Avanguardie (come nel Tavolo con ruote).
Il Triennale Design Museum conferma così la sua duplice natura di luogo della sperimentazione, da una parte, e luogo della memoria e della conservazione, dall’altra, sulla scia dei recenti omaggi a figure fondamentali per il Design Italiano come Carlo De Carli, De Pas D'Urbino e Lomazzi.
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