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Fumetti e ambiente, il sito Locloc.it, e altro...

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Il filo verde - Fumetti amici dell’ambiente, Il cane che rispetta l’ambiente, Consumo collaborativo: nasce Locloc.it, Residui farmaceutici nei fiumi ,

Bruni Barbara Domenica, 05/05/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2013

Fumetti amici dell’ambiente

Seguendo le orme della Disney, del Giornalino e dell'editore di figurine Pizzardi, oggi anche un’azienda italiana, la casa editrice che stampa Dylan Dog, Tex Willer e Martin Mystere, utilizzerà solo carta certificata Pefc. Si tratta di una carta che rispetta l’ambiente, proverrà quasi esclusivamente da foreste svedesi e non contribuirà, quindi, alla deforestazione delle aree tropicali.



Il cane che rispetta l’ambiente

Si chiama Tubby, è un labrador che in Galles smentisce quanti pensano che riciclare sia faticoso o scocciante. A parlarne è il magazine online “In a Bottle” , che racconta come Tubby - entrato nel Guinness dei primati per aver raccolto oltre 25mila bottiglie di plastica PET, in sei anni - una volta identificata la bottiglia di plastica - l'accartoccia con i denti la consegna alla sua proprietaria.



Consumo collaborativo: nasce Locloc.it

Prende piede in Italia un nuovo modo di concepire gli oggetti, trendy e in linea con l’ambiente. www.locloc.it è il primo portale italiano di consumo collaborativo per il noleggio tra privati. È una vetrina virtuale dove chi cerca e chi mette in affitto cose del proprio vissuto si incontrano. È una tendenza già molto diffusa all’estero, il noleggio “peer to peer” unisce l’idea di un uso più accorto del denaro con il rispetto per l’ambiente. Prova prima di comprare, affitta invece di conservare inutilizzate cose seminuove. Perché acquistare per poi parcheggiare in garage una mountain bike, delle sedie per una festa o la videocamera per un viaggio? Noleggiale, costa meno ed è più intelligente. Viceversa, metti in affitto il lettino da campo di tuo figlio, il kit da giardinaggio e la tavola da surf.



Residui farmaceutici nei fiumi

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Ecological Applications, è allarme crescente sui residui farmaceutici nei fiumi di tutto il mondo. Se un antiallergico può essere considerato “la salvezza” per un naso che cola, se finisce nei fiumi arriva a disseccare anche il 99% del biofilm, ossia lo strato di alghe, funghi e batteri che rende scivolose le rocce e che è vitale per l'ecosistema. Questo tipo di inquinamento - spiegano i ricercatori - è dovuto sia a perdite di acque reflue da condotti obsoleti o fatiscenti, sia al fatto che troppo spesso i filtri utilizzati non sono adatti allo scopo.



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