Martedi, 19/11/2019 - La pittrice messicana Frida Kahlo, artista straordinaria e femminista ante litteram, la cui vita fu segnata da un incidente gravissimo in gioventù a seguito del quale rimarrà per sempre invalida - subì oltre 30 interventi alla colonna vertebrale, alla gamba e all’anca - continua ad essere fonte di ispirazione per artiste e artisti di ogni epoca e ci rimanda ancora oggi l’immagine di una donna che riuscì a trasformare le sue tragedie esistenziali (tra le quali i ripetuti tentativi falliti di maternità) in arte, creatività, colore e vitalità, parlando, nei suoi quadri magnifici, del suo Paese, delle sue origini, della sua storia, della gioia e dell’infelicità. Frida, col suo anticonformismo raccontò sulla tela il suo corpo e gli aborti avuti suo malgrado, il desiderio mancato di un figlio, il tradimento, il dolore fisico, senza mezzi termini, con capacità espressiva e rivoluzionaria fuori del comune. La sua figura ha già ispirato numerosi cineasti: il film più noto a lei dedicato è senz’altro Frida, diretto nel 2002 da Julie Taymor, con Salma Hayek nel ruolo di Frida e Alfred Molina in quello di Diego Rivera, il grande amore della pittrice, artista geniale e infedele.
Ma ecco oggi comparire, presentato in anteprima al Torino Film Festival, diretto dal fotografo e documentarista Giovanni Troilo, il sorprendente docu-film dedicato alla grande artista: “Frida – Viva la Vida” (trailer), dal titolo di quello che è considerato uno dei suoi capolavori, la natura morta con angurie da lei dipinta nel 1954, una settimana prima di morire per embolia polmonare a soli 47 anni, un’esplosione di rosso e verde, un inno alla passione e alla vita, nonostante o forse proprio per la sua tragicità, mentre nel suo diario l’artista scriveva negli ultimi giorni: “spero che la fine sia gioiosa e spero di non tornare mai più”, a significare la grande sofferenza che le attraversò il corpo e lo spirito per la sua intera esistenza e l’imprescindibile binomio fragilità-forza/amore-dolore, di cui la sua produzione artistica è inevitabilmente impregnato.
Il docu-film, suddiviso in sei capitoli o sezioni, si basa su documenti d’archivio, già disponibili o di recente apertura al pubblico (diari, lettere private, archivi segreti) ed interviste esclusive (tra cui quelle a Hilda Trujillo, direttrice del Museo ‘Frida Kahlo’ di Città del Messico, Graciela Iturbide, fotografa, e Cristina Kahlo, nipote dell'artista), mostrando allo spettatore oggetti personali, foto ed abiti non accessibili al grande pubblico. Il tutto condito dalle misteriose atmosfere iconografiche pre-colombiane e dal contesto tropicale amatissimo dalla pittrice in termini di animali, colori, gioielli, simbologie.
L’attrice italiana Asia Argento è l’intensa voce narrante della pellicola, mentre Remo Anzovino firma le musiche originali che accompagnano il viaggio di Frida e dello spettatore in un universo da non perdere. Prodotto da Ballandi Arts e Nexo Digital in collaborazione con Sky Arte, il docu-film sarà in esclusiva nelle sale italiane dal 25 al 27 novembre
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