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Francesca Caferri ( Il paradiso ai piedi delle donne) e Morena Luciani (Donne sciamane)

Francesca Caferri ( Il paradiso ai piedi delle donne) e Morena Luciani (Donne sciamane)

Libri - Francesca Caferri ( Il paradiso ai piedi delle donne, Ed Mondadori) / Morena Luciani (Donne sciamane, Ed. Le Civette di Venezia) / Donne e minori, voci dall'Unione europea (Marina Piccone e Monica Lupo)

Venerdi, 14/09/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2012

IL FUTURO DELLE DONNE MUSULMANE

Dall’Arabia Saudita allo Yemen, dall’Egitto al Marocco al Pakistan, Francesca Caferri - giornalista de ‘la Repubblica’ - dipinge ritratti di donne che compongono una multiforme galleria di figure femminili forti e autorevoli. Non possono guidare o uscire da sole, ma hanno capeggiato la primavera araba o gestiscono importanti aziende. È un mondo sorprendente, quello delle donne arabe, se guardato fuori dagli stereotipi che ingabbiano il punto di vista occidentale. Così non deve sorprendere trovare Whaida in una struttura di che garantisce l’energia a Kabul, una delle due donne su 850 dipendenti, che impartisce ordini per rispettare la sicurezza. Il suo volto è coperto da una sciarpa nera e in testa indossa un casco con il nome stampato sopra, “come tutti”. A piazza Tahrir “i capelli bianchi di Nawal al-Sa’dawi spiccano in mezzo a un mare di veli e teste scure”. È arrivata a 80 anni la più famosa femminista egiziana, e si è presa la sua rivincita: “Aspettavo quel momento da quando avevo 10 anni, non potevo mancare: non avrei mai potuto rinunciarci”, e così si coglie il senso di una vita dedicata a combattere le mutilazioni genitali femminili e tanti tabù. E sulle sue orme tante altre donne, come Qasim Amin e poi Hoda Sha’rawi, hanno via via conquistato spazi di un territorio impervio fino ad arrivare alla rivolta anti-Mubarak dei nostri giorni. Insomma storie da conoscere per apprezzare fino in fondo il lavoro di queste nostre ‘sorelle’ e per sintonizzarci con idee e sguardi sul mondo che non possono crogiolarsi in schematismi né tantomeno rifugiarsi nella superficialità. Un libro con cui l’autrice offre informazioni e strumenti di conoscenza.

Francesca Caferri

Il paradiso ai piedi delle donne

Ed Mondadori, pagg 155, Euro 17,00



LA RISCOPERTA DELLE ENERGIE SACRE ED ARCAICHE

"Capire quale ruolo occupasse la donna nella preistoria, integrando il discorso storico con le ultime illuminanti ricerche nel campo dell’arte rupestre […] e rimettere in gioco alcuni aspetti importanti dello sciamanismo e del patto ancestrale che esso ha stretto con le donne e con le arti femminili". A mettere in luce come le donne siano state depauperate del proprio potere spirituale, sia sul piano storico che interpretativo, è Morena Luciani, madre, artista, ricercatrice, laureata in Antropologia e presidente dell’associazione Laima. Il suo libro "Donne sciamane" mette ordine fra varie ipotesi, riuscendo a instillare il dubbio, anzi la certezza, che i sacerdoti maschi non fossero (siano) gli unici degni di essere ricordati. Il libro - corredato di immagini, disegni, bibliografia ampia e attinente - è animato da una straordinaria potenza. Luciani mette a disposizione i suoi studi e le scoperte sui riti arcaici, indaga le caratteristiche dello sciamanesimo femminile, riappacificandoci con le nostre madri antenate, con le nostre antiche arti, con quello spazio e quel tempo dove si dimenticano la potenza e il potere delle donne. Un libro sorprendente che raccoglie notizie, fra l’altro, sullo scheletro della più antica sciamana e artigiana ceramista mai trovato (Dolní Vĕstonice, insediamento paleolitico del 26000 a.c.) scoperta che destò stupore in ambito archeologico anche per la convinzione che la terracotta fosse invenzione più tarda. In appendice, tre interviste a: Vera Sazhina, sciamana che opera fra Russia e Siberia; Virginia Guerra, ostetrica promotrice del parto in casa; Elena Fornari, “doula”, antica figura che indica una donna che assiste un’altra donna o più donne in tutte le fasi della vita.

Morena Luciani

DONNE SCIAMANE

Ed. Le Civette di Venezia, pagg 173, Euro 22,00



DONNE E MINORI, VOCI DALL’UNIONE EUROPEA

Hanno entrambi la prefazione dell’europarlamentare Silvia Costa due pubblicazioni (S&D, Socialisti & Democratici - Partito Democratico) che focalizzano altrettanti temi.

È dedicato alle tre donne Premio Nobel 2011 per la Pace (Ellen Johnson-Sirleaf, Leymah Gbowee, Tawakkul Karman) “Eurafrica, la voce delle donne”, il libro redatto a cura di Marina Piccone che “vuole riconoscere e valorizzare il ruolo crescente che le donne hanno nel risveglio democratico, nella promozione dei diritti umani e dello sviluppo in molti paesi africani…., nei processi migratori nonché nella liberazione delle donne dalla nuova schiavitù della tratta del traffico degli esseri umani”. Testimonianze da Ruanda e Senegal, da Capoverde o dal Burundi per conoscere le battaglie silenziose di donne forti e coraggiose. “Quando si dà l’istruzione a una donna, la si dà a un popolo intero. L’istruzione delle donne è come la radice viva di un albero che cresce e dà tanti e bellissimi frutti”, dice Marguerite Welly Lottin (Camerun), spiegando che in lingua Douala Welly vuol dire pazienza: “E io di pazienza ne ho tanta. Aspetto. E combatto”.

Centra il tema dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza “Europa e minori, non diritti minori”, il libro a cura di Monica Lupo che affronta la galassia delle questioni connesse al ‘pianeta infanzia’: dalla sottrazione da parte di un genitore all’abuso sessuale e alla tratta, dalla disabilità ai bambini rom, dal lavoro minorile ai minori scomparsi. Il faro è la Carta dei diritti fondamentali della UE e gli specifici provvedimenti che da essa discendono, effetto di “un’azione costante e infaticabile del legislatore europeo”, come precisa Fabrizia Panzetti nella premessa, spiegando che i diritti dei minori sono protetti, promossi e rafforzati in ogni settore di intervento dell’Unione “ in materia di occupazione, servizi, educazione, cultura, lotta alla criminalità e al traffico di esseri umani, cooperazione giudiziaria, cooperazione di polizia, immigrazione e asilo”.

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