Sabato, 04/11/2023 - Poche sere fa la giuria della 15a edizione di France Odeon, il Festival del Cinema Francese di Firenze (nato dalla costola dell’archetipico France Cinéma di Aldo Tassone), composta dalla montatrice Francesca Calvelli, dalla giornalista Francesca Fanuele e dal regista Mimmo Calopresti, ha assegnato il riconoscimento principale, il Premio Foglia d’Oro Manetti – Battiloro 2023 a Valérie Donzelli per L’amour et les forêts (distribuito in Italia da MOVIES INSPIRED).
Trasposto dal romanzo di Éric Reinhardt “L'Amour et les forêts - L'amore e le foreste”, sua opera prima del 2014, arrivato in traduzione in Italia l’anno dopo, il film si avvale, tra l’altro, in parti secondarie interpretative, di tre ottime attrici francesi della penultima ed ultima generazione, rispettivamente Marie Rivière ( una delle attrici predilette del regista cinematografico Éric Rohmer, regista, sceneggiatore, scenografo, montatore, critico cinematografico e scrittore francese, tra i maggiori esponenti della Nouvelle Vague), e le più giovani Romane Bohringer e Virginie Ledoyen.
La motivazione del premio ben illustra i meriti dei due protagonisti, Melvil Poupaud e Virginie Efira: “Per avere affrontato con uno sguardo puntuale, drammatico ma mai banale un tema estremamente delicato come gli abusi all’interno della coppia. Sorprende e colpisce l’interpretazione di Melvil Poupaud ed il suo passaggio da amante a carnefice; splendida Virginie Efira nel suo doppio ruolo, per la sua capacità di commuovere ed emozionare senza mai cadere del ‘cliché’ e nel vittimismo”.
A “L’amour et les forêts” della Donzelli è andata anche la menzione speciale del Premio Foglia d’Oro del pubblico.
A Guillaume Nicloux, regista di “La petite”, i giurati han conferito invece una menzione speciale, “per aver avuto il coraggio di affrontare un tema così divisivo come la maternità surrogata senza prendere posizioni ideologiche e preconcette. Straordinario (come sempre, N.d.R.) Fabrice Luchini per essere riuscito a dirimere con delicatezza una tematica così complessa e contemporanea”.
Piero Pelù, cui spettava la scelta della migliore colonna sonora, ha attribuito il Premio Foglia d’Oro per la Colonna Sonora a Pascal Bideau, autore delle note che accompagnano “Le théorème de Marguerite” di Anna Novion (distribuito in Italia da WANTED CINEMA), ottima pellicola fondata sulle buone interpretazioni della giovane ma già ben collaudata Ella Rumpf ed il sempre grande e notissimo Jean-Pierre Darroussin.
Così Pelù ha motivato la sua decisione: “La musica elettronica integrata con il pianoforte, l’arpa, i violini e le voci bianche dei bambini, che riportano all’infanzia abbandonata, croce e delizia per i momenti più tristi e quelli più positivi come gli stati d’animo di ognuno: musiche d’attesa, sospese, e musiche di tensione. Il compositore fa un film nel film con le sue opere che, pur non avendo un ‘leitmotiv’ riconoscibile in senso classico, si incastonano perfettamente nei protagonisti regalando quella spazialità e quell’umanità che all’inizio sembrano assenti”.
Un’edizione speciale, quella di quest’anno, con cui la rassegna ha spento quindici candeline e particolarmente partecipata da parte del pubblico, molti i giovani, con la sala del Cinema La Compagnia 'sold out' per la maggior parte delle proiezioni, sia nel weekend che nei giorni lavorativi. Attivissima anche la squadra di ‘bloggers’ che ha seguito con grande attenzione e documentato i cinque densi giorni di spettacoli.
La serata di chiusura ha registrato il tutto esaurito. Sul palco François Cluzet, tra i più celebri attori dell’Hexagone, accolto con entusiasmo da una fittissima platea. Dopo aver risposto alle domande del pubblico, Cluzet (l’indimenticabile interprete, insieme con Omar Sy dell’intenso “Quasi amici”, del 2011, scritto e diretto a quattro mani da Olivier Nakache e Éric Toledano), è stato salutato con una sentita ‘standing ovation’ e durante la serata il direttore della manifestazione, Francesco Ranieri Martinotti, gli ha consegnato un premio speciale, il Premio Foglia d’Oro d’onore, dichiarando: “Credo che la motivazione di questo riconoscimento stia in una sola parola: la grandezza assoluta di un Attore”.
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