Martedi, 14/06/2022 - La mostra è presentata e promossa dalla mitica italiana Fondazione Alinari per la Fotografia e dalla Fondazione CR Firenze in collaborazione con il Comune di Firenze. L’esposizione si inserisce a pieno titolo nell’offerta culturale estiva di Forte di Belvedere curata da Museo Novecento.
E’ stata seguita e realizzata da Emanuela Sesti e Walter Guadagnini che hanno ideato un nuovo e ambizioso progetto espositivo, protagoniste assolute le Fotografe di ieri e di oggi.
Partendo dagli esiti della ricerca negli Archivi Alinari, il progetto crea un percorso che intreccia e ripropone in maniera sincronica una storia che dalla fotografia delle origini attraversa il Novecento e arriva ai nostri giorni, affiancando i primi procedimenti fotografici alle sperimentazioni contemporanee. La mostra non segue così un andamento cronologico, ma è costruita per analogie, differenze, suggestioni, temi e generi, primo tra tutti il ritratto fotografico, mettendo insieme, in un unico tratto fotografie e fotografe nate in epoche, luoghi e contesti sociali diversi: l’intento è non tanto e non solo la ricerca di uno specifico e quanto mai ipotetico ‘sguardo femminile’, quanto l’individuazione della centralità di alcune personalità – spesso sottostimate - nello sviluppo della ricerca fotografica, sin dalla sua nascita.
L'‘iter’ espositivo, dunque, è ricco di opere di produzione contemporanea messe a confronto con originali provenienti, come detto, dagli Archivi Alinari, di Julia Margaret Cameron, Dorothea Lange, Margaret Bourke-White, Lucia Moholy, Maria Mulas, Ketty La Rocca, Lisetta Carmi, Diane Arbus, Bettina Rheims, per citarne solo alcune – e di molte di loro si è scritto su queste pagine: cfr. https://www.noidonne.org/articoli/margaret-bourke-white-prima-donna-in-quasi-tutto.php. - che si misurano con le produzioni di dieci giovani autrici italiane, Eleonora Agostini, Arianna Arcara, Federica Belli, Marina Caneve, Francesca Catastini, Myriam Meloni, Giulia Parlato, Roselena Ramistella, Sofia Uslenghi, Alba Zari, rappresentanti della più giovane generazione, nata dopo il 1980, che va affermandosi in questi anni, sia sul piano nazionale che su quello internazionale.
Grazie a Calliope Arts, ente no profit con sede a Firenze e Londra, nato per valorizzare e salvaguardare il patrimonio culturale delle donne attraverso il suo progetto 'Restoration Conversations', la mostra si arricchisce di due sezioni dedicate a fondi degli Archivi Alinari: quello delle sorelle Wanda Wulz (Trieste, 1903-1984) e Marion Wulz (Trieste, 1905-1990) e quello di Edith Arnaldi (Vienna, 1884 - Roma, 1978), nota soprattutto come scrittrice ed artista di area futurista con lo pseudonimo di Rosa Rosà, tra le artiste selezionate per la mostra della Biennale Arte di Venezia curata dalla direttrice da poco designata, Cecilia Alemani.
Durante l’apertura si potrà dialogare con le artiste presenti in mostra, poi ci saranno visite guidate e laboratori per bambini e famiglie.
La mostra vede la collaborazione di MUS.E e la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, ed il contributo di Unicoop Firenze.
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