Mercoledi, 27/04/2011 - Nel 2010 su quasi 800.000 infortuni sul lavoro, oltre 232 mila incidenti hanno coinvolto una donna e in 70 casi si è trattato di un incidente mortale. I primi dati INAIL (Istituto Nazionale Infortuni sul Lavoro), provvisori del 2010, parlano di una prevenzione fallita per la quale bisogna fare ancora molto e ci dicono che più attenzione deve essere data anche al periodo del dopo infortunio. Nel 2009 invece gli infortuni femminili sul lavoro sono stati circa 244mila, il 30,9% del totale (erano il 23,8% nel 2001), praticamente stabili rispetto al 2001 contro il calo del 30% degli uomini, segno della sempre maggiore presenza delle donne nel mondo del lavoro: tra il 2001 e il 2009 le occupate sono cresciute del 10,8%, i maschi solo del 3,9%.
Nel triennio 2007-2009 gli infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL hanno registrato una contrazione (-13,4%) che però per le donne ha mostrato una rilevanza ben più contenuta (-2,7%). Dei circa 244mila casi che le hanno viste coinvolte nel 2009 circa il 60% delle morti denunciate dalle donne sono da imputare proprio ad una tipologia di infortuni che avviene nel tragitto casa-lavoro o lavoro-luogo di ristoro e viceversa. Per gli uomini la stessa incidenza scende al 24% in conseguenza della diversa distribuzione dei due sessi nelle attività lavorative più rischiose. Per le donne i settori di attività economica maggiormente interessati dagli infortuni di lavoro risultano essere quelli del terziario: Sanità (12,8%), Commercio (10,3%), Servizi alle imprese (10,2%) e Alberghi e Ristoranti (8,5%). Anche gli infortuni occorsi alle lavoratrici straniere, che rispetto al 2007 hanno registrato per l’Industria e Servizi un aumento del 3,1% (circa 23mila casi), riguardano gli stessi settori di attività economica, ma con un apporto sensibilmente diverso per quello del personale addetto ai servizi domestici (9,1% contro 0,5%). Tra le lavoratrici italiane si infortunano principalmente le infermiere professionali (9,2%), mentre tra quelle straniere le colf e le badanti (8,5%). Nel complesso per queste due professioni lavorative si registra rispetto al 2007 un aumento degli infortuni del 3,7% anche perché, nonostante la crisi, si tratta di professioni non investite da quote elevate di disoccupazione in quanto connesse al servizio di cura alla persona e di gestione della casa.
ANMIL (Associazione Nazionale tra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) e INAIL, con i Patrocini del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, del Ministro per le Pari Opportunità e del Segretariato Sociale Rai, per richiamare l'attenzione sul fenomeno degli infortuni e sulla sicurezza in ambito lavorativo, hanno lanciato il Concorso "Foto-Biografia" dedicato a tutte le donne rimaste vittime di un incidente sul lavoro.
Affidando, così, al potere evocativo delle immagini e delle parole, si vuole affrontare un tema molto complesso e delicato e mettere in evidenza i rischi che comporta una mancata applicazione delle norme per la sicurezza.
12 donne, 12 ritratti, 12 storie di infortuni sul lavoro per commuovere, stupire, sensibilizzare e puntare l'attenzione sulla sicurezza del lavoro al femminile: ANMIL e INAIL cercano le 12 protagoniste del Calendario foto-biografico 2012 per dimostrare, attraverso gli scatti che saranno realizzati da una famosa fotografa e i racconti delle loro esperienze redatte da un noto giornalista, che le donne rimaste invalide, all'indomani di un infortunio non devono perdere né il rispetto né la stima di se stesse.
Il compito di selezionare le storie del calendario è stato affidato ad un'eccellente Giuria composta dal Presidente della Maison Gattinoni Stefano Dominella (grande esperto di moda ed ex presidente di Alta Roma), dalla nota giornalista Rai Maria Luisa Busi, dal sociologo Prof. Domenico De Masi (titolare della cattedra di Sociologia del Lavoro presso l'Università La Sapienza di Roma), dal Direttore Generale dell'Ufficio per la Parità e le pari opportunità, gli interventi strategici e la comunicazione del Dipartimento per le Pari Opportunità Rosalba Veltri, dal Vice Capo Gabinetto del Ministero del Lavoro Susanna Zeller e da rappresentanti di ANMIL e INAIL.
Consapevoli di quanto sia difficile per una donna svolgere con dignità i molteplici ruoli di moglie, madre e lavoratrice nonostante la mancanza di un arto o di una malattia professionale, attraverso un Concorso prima e con un Calendario poi, ANMIL e INAIL intendono costruire quella cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro che troppo spesso manca. Perché le ferite non sono solo quelle visibili sul proprio corpo, ma quelle che emergono nella quotidianità, quando fare le cose più semplici diventa un'impresa o quando sul posto di lavoro e perfino in famiglia non si è più accettata come prima e uscirne vuole dire affrontare e superare un percorso ad ostacoli durante il quale nessuna donna dovrebbe mai essere sola.
Per maggiori informazioni sul Concorso www.anmil.it
* I dati riportati in questo articolo sono stati tratti da Dati INAIL-Andamento degli infortuni sul lavoro, numero 2, Febbraio 2011.
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