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Fortunata

Fortunata

Fortunata è un melodramma alla Almadovar, che viene dalla nostra tradizione dell’Opera Italiana, ben costuito.

Venerdi, 26/05/2017 - Fortunata

di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media



Fortunata è un melodramma alla Almadovar, che viene dalla nostra tradizione dell’Opera Italiana, ben costuito.



Jasmine Trinca, è Fortunata. Jasmine Trinca è una splendida attrice italiana e dal suo primo film a 19 anni ad ora che ne ha 36, è una donna matura e nel pieno delle sue forze anche come attrice.



Nel suo personaggio è una donna Fortunata nonostante la sfortuna, o una donna “LUCKY, come Lucky Luciano”, ben diretta da Sergio Castellitto con una sceneggiatura di Margaret Mazzantini che sembra fatta e cucita apposta per lei.



Nel film, madre single di una bambina di otto anni, cerca di inventarsi la vita.



Fortunata cerca di svoltare pettinando le proprie clienti a domicilio al fine di riuscire a realizzare il proprio sogno di aprire un salone di belleza, Lacky, di sua proprietà.



Fortunata e sua figlia Barbara, interpretata da Nicole Centanni sono perennemente in lotta con la vita, che Franco, interpretato Edoardo Pesce, vorrebbe sopprimere. Una vita spericolata dove il corpo è in attività frenetica. mangia, tocca, si sporca, fa sesso, cade, si rialza, corre, crolla suda e ride.



E’ talmente bella nel suo incontenibile vitalità e sensualità che neanche Patrizio, interpretato da Stefano Accorsi, riesce a contenere. Tanto meno Chicano, il suo migliore amico, che è un tossico con madre stralunata dall’ Alzheimer a carico.



Sergio Castellitto , 64 anni, è il regista del film con cui concorre al Festival di Cannes - unico italiano - nella sezione Un Certain Regard basato sulla sceneggiatura di Margaret Mazzantini, sua moglie e autrice di tutti i suoi film da regista.



Una coppia, nella vita privata oltre che in quella artistica, formidabile.



Lui, recentemente è stato acclamato per la serie televisiva In Treatment. su sky Cinema, che è iniziata qualche anno fa, finanche dai severi psicoanalisti froidiani della Spi.



La sua lunga carriera come attore di Teatro, di cinema e Tv, l’ha reso oltre che famoso non solo in Italia, un regista di esperienza che ama i suoi attori e caccia il meglio di sé da loro. Pluripremiato, è dentro il fotogramma, sa come muoversi da attore e come muovere gli altri da regista.



Capisce le donne e la fusione artistica sentimentale con Margaret Mazzantini è evidentemente proficua. Anche quella artistica con Jasmine Trinca.



Castellitto da giovane è stato Arturo alle prese con Pippi nel ’93, nel Il grande cocomero, che fu presentato nella sezione Un Certain Regard del 46º Festival di Cannes, diretto da Francesca Archibugi,

Film ispirato all'esperienza di Marco Lombardo Radice, neuropsichiatra sperimentatore di terapie innovative nella cura dei disturbi psichici dei minori.



Castellitto affida ora questa parte a Patrizio/Stefano Accorsi, nel rapporto con Barbara figlia di Fortunata, Ma in questo contesto al contrario di Arturo, lo psicoterapeuta , innamorandosi inevitabilmente di Fortunata, del resto lo siamo tutti, anche il pubblico è trainato da lei, e chiunque le vada in contatto, ne viene sopraffatto, e quindi abbandona chiunque si affidi al suo sostegno emotivo, a cominciare dalla bambina che gli è stata affidata.



In qualche maniera, quando i bambini hanno problemi, continua la tesi che è la problematica materna che li crea. La madre influenzata si dal rapporto paterno, ma che inevitabilmente trasmette in diretta alle figlie femmine in particolare, il buco nero.



E’ così anche nel film. Anche se è tutto da vedere.



Barbara assume come una spugna il non detto di Fortunata. Sputa in faccia a tutti come in fine vediamo che farà Fortunata, purificando se stessa e la figlia nel mare che aveva inghiottito suo padre.



Il padre violento, sia quello di Fortunata che di sua figlia, è un inutile e purtroppo anche l’uomo Patrizio/Stefano Accorsi, che sembrava aver capito le dinamiche famigliari. .



Eppure l'incontro con lo psicoterapeuta infantile, Patrizio, che è stato affidato dai servizi sociali come sostegno psicologico a Barbara, si era presento a Fortunata come l'opportunità di cambiare la propria vita.



Va sottolineato il film è molto nella scrittura di Margaret Mazzantini.



Tutti gli attori hanno dato prova di una ottima interpretazione.

Ma la regia irrequieta, trafelata come la protagonista che va di fretta anche se non sa dove, aggressiva, gioiosa e indisciplinata come Fortunata, rende, con il supporto della colonna sonora di boleros all’italiana, questo un film da opera, in cui fanno la loro parte anche le amiche coatte della protagonista .

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