Rapporto annuale 2007 Arci - È stato presentato giovedì 29 maggio 2008 a Roma, il rapporto 2007 di Arci servizio civile.
Piera Francesca Mastantuono Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2008
Questo quarto rapporto annuale ha evidenziato come ci sia una positiva esperienza di impegno politico e sociale svolto dai giovani in merito al progetto di Servizio Civile Nazionale (SNC). Nonostante il buon percorso tuttavia, durante il 2007 sono emersi preoccupanti segnali di rallentamento della crescita quantitativa del SNC ed infatti i giovani avviati al servizio civile durante l’anno appena trascorso sono stati 43.416 (2474 in meno rispetto al 2006).
Il succitato rapporto, cominciando dalle attività di servizio civile nazionale svolte presso Arci servizio civile (ASC), ha evidenziato i seguenti elementi:
- una costanza rispetto al 2006 di soggetti accreditati;
- un aumento della proposta progettuale per il 2008 (che prevede l’attivazione di 654 progetti);
- un’ampia varietà di destinatari finali e degli enti attuatori;
- allargamento dello staff e la presenza di formatori accreditati in più regioni.
In merito a quest’ultimo punto durante la conferenza sono state messe in evidenza le difficoltà dei responsabili di formare adeguatamente i giovani che si apprestano ad iniziare il servizio civile. Risulta esserci infatti una progettualità di formazione attuata mediante corsi intensivi di 150 ore svolte tutte insieme, con il rischio di lasciare teorico quanto comunicato. La proposta avanzata è stata quella di suddividere le ore di formazione per tutta la durata del servizio civile.
Il rapporto ha tracciato poi un profilo dei giovani che hanno prestato servizio tra il 2006 e il 2007 evidenziando alcune caratteristiche ricorrenti:
- aumento dei volontari di servizio maschile, pur restando il rapporto tra donne e uomini di 7 a 3;
- età media di poco inferiore ai 25 anni;
- livello d’istruzione abbastanza elevato.
La discussione si è quindi concentrata sul valore aggiunto del SCN dedotto da un campione di volontari a tre mesi dall’inizio del servizio. Si è dimostrato come il suddetto valore intervenga a modificare le attitudini e le competenze dei volontari sviluppando la crescita di socialità tra i giovani e il capitale sociale, intervenendo sulla scelta del lavoro e modificando il modo in cui i giovani si rapportano con gli altri, oltre che rafforzando lo spirito di solidarietà.
A livello quindi di valori per l’individuo e la collettività il Servizio Civile, dal quadro così delineato, offre sicuramente un contributo sociale chiave. Tuttavia è da rilevare e valutare anche l’impatto economico, compito svolto durante la conferenza, dalla responsabile dell’IRS (Istituto per la Ricerca Sociale) Benedetta Angari. Per effettuare la valutazione il modello del calcolo dei costi e dei benefici è stato applicato al 2007 con riferimento a vari soggetti identificati: volontari, ente accreditato e collettività. L’obiettivo centrale dell’analisi è stato dare conto di come e dove vengono spese le risorse al fine di valutarne il rapporto tra costi e benefici. La metodologia pratica per perseguire lo scopo è bipartita in
- Analisi dei bandi emessi tra 2006 e 2007;
- Realizzazione di un’indagine ad hoc sulle strutture che compongono la rete di Arci servizio civile sul territorio.
Tutto questo per arrivare al risultato che l’ammontare complessivo dei costi sostenuti dal sistema ASC è dunque pari a 5.500.000 euro (meno 1.600.000 euro di scambio interno). Ciò vuol dire che ogni euro investito dalla collettività per le attività di SNC gestite da ASC si generano 2,8 euro.
È seguito l’intervento del presidente ASC Licio Palazzini il quale ha sottolineato come la partecipazione, la solidarietà e la pace siano i tre elementi chiave da valorizzare e incrementare nel servizio civile, richiamando inoltre ad una maggiore attenzione e collaborazione le strutture governative competenti. A tale proposito è intervenuto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, onorevole Carlo Giovanardi mettendo in rilievo come per il servizio civile sia necessaria una maggiore identità e coesione a livello nazionale.
In conclusione quindi, dalla conferenza e dal rapporto presentato, si possono dedurre alcuni punti chiave:
- la necessità di allargamento del servizio in modo da inglobare più giovani
- un migliore coordinamento degli sforzi tra strutture responsabili, soprattutto con le Regioni
- la necessità di investire maggiori risorse
Con lo scopo di non sprecare la potenzialità di risorse umane e pratiche alle quali il servizio civile ha dimostrato di saper dare vita e seguito.
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