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Fondi europei: facciamoci sentire

Fondi europei: facciamoci sentire

Note ai margini - Tra i tanti appuntamenti politico di questo periodo: Fondi Strutturali Europei 2014-2020.

Castelli Alida Domenica, 14/07/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2013

Tra i tanti appuntamenti politico di questo periodo non dovrebbero sfuggire occasioni importanti che condizioneranno il futuro: più precisamente i prossimi sette anni. Sto parlando della programmazione in corso per i Fondi Strutturali Europei 2014-2020.

Sono risorse ingenti in grado di fare la differenza rispetto allo sviluppo ed ai livelli di occupazione.

La discussione è incentrata a livello europeo con la presenza di tutti i Paesi e a livello italiano con i rappresentanti dei diversi ministeri interessati nonché delle Regioni.

Forse è questo il livello che, più vicino ai cittadini, potrebbe sentire la nostra voce. A livello regionale è opportuno sapere che le Consigliere di Parità hanno un ruolo di componenti effettive degli organismi di sorveglianza dei Fondi, come tra gli altri i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro.

Cosa fare allora per dire la nostra?

Sicuramente l’incontro con le figure su indicate può offrire spunti, idee e favorire la costruzione di proposte.

Punto di vista per le nostre proposte è, a mio parere, la “lista” delle nostre elaborazioni di questi anni, senza dimenticare che ogni occasione di crisi è anche l’occasione per dimenticare che nella crisi continua ad esistere una “questione femminile” mai risolta. Anzi peggiorata.

E quindi, se è vero, che provenienti dall’ Europa non ci sono quasi più fondi specifici per azioni positive per le donne (indirizzo in qualche modo giustificato dal diverso livello di pari opportunità tra donne e uomini negli altri Paesi) è anche vero che tali azioni non sono assolutamente vietate, ma anzi apprezzate e condivisibili per il nostro Paese. Allora la prima proposta è quella per il (FSE) Fondo Sociale Europeo che possa prevedere azioni specifiche coniugate al femminile. Ma anche negli altri fondi quali il (FESR) Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, l’azione di mainstreaming deve essere forte e stringente nell’utilizzo dei Fondi. La nostra capacità di valutazione in ottica di genere deve quindi esercitarsi, offrire strumenti e idee, ma anche operare un vero controllo non solo ex-ante ma durante tutto il processo. Facciamo sentire la nostra voce: è importante. Per il Lazio l’incontro dell’assessorato lavoro e formazione con operatori, addetti, organizzazioni dello scorso 25 giugno all’Auditorium della Musica di ROma mi sembra una buona pratica di ascolto ed un inizio.







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