Fondazione Sormani Prota-Giurleo: dalla tessitura alla Fiber Art

La tessitura è un’arte molto antica, praticata nella Preistoria, preceduta dall’intreccio. L’utilizzo di fibre vegetali, lino e ortica, e animali, lana, permette di realizzare indumenti e oggetti d’uso quotidiano come reti per pescare, stuoie, cesti.

Vari reperti, testimonianze funerarie di tarda età del Ferro e di età romana, ritrovati in corredi funerari, ci restituiscono competenze e saperi femminili, frammenti di fibre vegetali e di tessuto, aghi, fusi, fusaiole, rocche, telai.

Elena Poletti, conservatrice archeologa dei Musei di Mergozzo e di Arona, mi ha fatto dono di diverse immagini che riporto qui.

-Corredo femminile con fusaiola dalla necropoli di Oleggio (NO), frazione Loreto, prima metà I secolo a.C. . -Corredo femminile con fusaiola da Toceno (VB), prima metà I secolo a.C.
-Fusaiole da vari corredi femminili delle necropoli romane di Mergozzo (VB), I secolo d.C.
Foto 1,2,3

In Messico e in Perù ho avuto modo di vedere donne di culture originarie filare e lavorare a telaio. Mi hanno sorpresa la naturalezza, la competenza e la velocità di esecuzione.
Foto 4, 5, 6, 7

La tessitura, come vari lavori cosiddetti ‘femminili’, è stata utilizzata da molte artiste per realizzare le proprie opere. Tra loro Teresa Lanceta e Cinthia Gutierrez, spagnola la prima, messicana la seconda, entrambe invitate ad esporre alla Biennale di Venezia del 2017. Teresa Lanceta rifiuta l’idea di un confine tra arte ed artigianato e ricerca similitudini tra arte astratta e forme della tessitura ritrovando, nei tappeti marocchini, una relazione tra donne che si passano saperi attraverso la genealogia femminile.
Foto 8


Cynthia Gutierrez accosta alle opere tessili realizzate con telai a cintura, caratteristici della zona di Oaxaca, blocchi di pietra provenienti dalle cave messicane. Le stesse cave dalle quali gli Spagnoli, nel periodo della Conquista e successivamente, traevano il materiale per realizzare i propri monumenti. I tappeti – bandiere di Cynthia sono troppo pesanti per sventolare e i basamenti troppo bassi per un monumento, quasi una sorta di meticciato che investe le insegne del potere. Foto 9, 10

Laura Beleggia, giovane artista italiana che ha frequentato il corso di Arte terapeutica all’Accademia di Brera di Milano, ha compreso che l’ansia richiede la necessità di usare mani, filo e colore. Ha realizzato così su venti telai triangolari altrettanti tessuti che ha definito Attesa mentre in Zattera ha espresso la volontà di trovare un equilibrio tra relazioni e legami antichi e il desiderio di volare altrove. Foto 11, 12

Occorre procurarsi un cartone della dimensione utile per il proprio progetto, lasciare quindi due centimetri a destra e a sinistra e praticare, ad un centimetro di distanza l’uno dall’altro, dei tagli lunghi un centimetro. Sul lato opposto del cartone si eseguono tagli in corrispondenza dei precedenti. Si passa il filo per tessere l’ordito e si inizia a lavorare. Foto 14, 15

Tutte le persone presenti hanno realizzato piccole opere meravigliose utilizzando fili di lana e di cotone, nastri, strisce di stoffa recuperate da indumenti dismessi, corde… Foto 16, 17, 18