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Florence Montreynaud

Florence Montreynaud

La donna del mese - Sono quarant’anni che sono femminista, e ne ho ricavato gioia, energia, amicizia e felicità

Piera Francesca Mastantuono Domenica, 05/06/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2011

Storica e scrittrice francese, Florence Montreynaud è soprattutto un’appassionata e appassionante femminista. È stata ospite della Costituente della Casa Internazionale delle donne per l’incontro su “Strategie di resistenza alla violenza delle parole e delle immagini”. Qui si racconta e ci racconta un grande problema per il femminismo: la mancanza di un volto di riferimento.

La sua partecipazione ai movimenti femministi comincia negli anni ‘70 dopo un periodo di partecipazione alla vita politica; quale fu la sua motivazione?

Ho iniziato a fare politica molto giovane e nel 1977 sono stata la prima donna candidata e poi eletta come consigliere comunale con una lista femminista, “Choisir”. Nel 1978 mi sono poi candidata alle elezioni legislative come deputata, ma sui miei manifesti elettorali è apparsa la scritta PUTE (n.d.r puttana), e ho iniziato a ricevere telefonate durante la notte; insomma avevo 30 anni, dei figli, e quella violenza gratuita ai miei danni mi ha indotto a lasciare la vita politica. Vent’anni dopo, nel 1999, ho avuto la forza di scrivere Chiennes de garde attraverso il quale ho ribadito che insultare una donna personaggio pubblico equivale a insultare tutte le donne.

Tra le sue numerose pubblicazioni ci sono dizionari e anche un’enciclopedia, come mai scegliere queste tipologie testuali?

Sono una storica e scrivere un dizionario per me è cercare di dare una risposta alle domande che mi pongo in continuazione, in tal senso per me questi testi sono libri impegnati per raccontare l’attualità. Al momento sto lavorando alla stesura di un libro dal titolo provvisorio Vivre la révolution féministe che ho pensato come un bilancio della mia vita da femminista per poter raccontare la rivoluzione femminista, che, ritengo, sia la più grande rivoluzione avvenuta, ed è tra l’altro una rivoluzione che non ha mai ucciso nessuno. Infatti quello che chiediamo da sempre, a prescindere se a chiederlo siano delle donne appartenenti al movimento o meno, sono due cose fondamentali, all’interno delle quali rientra tutto il resto, ovverossia, la giustizia e l’uguaglianza. Ciò che dico sempre per rendere questa idea, è che noi non vogliamo la metà della torta, vogliamo invece poterci sedere a tavola insieme, uomini e donne di tutte le etnie, e discutere insieme la ricetta della torta.

Studiando i metodi femministi mi sono ritrovata anche nel pensiero di Gandhi il quale si è ispirato alle femministe britanniche relativamente a non violenza, resistenza, etc.. Personalmente sono diventata autenticamente femminista il giorno in cui ho fatto le faccende di casa insieme ai miei figli, la condivisione e la divisione dei compiti dovrebbe essere a tutti i livelli, sin dalla cura della casa, senza distinzione di sesso, se ciascuno si occupasse del proprio lavoro e facesse in prima persona quanto gli è necessario, ecco, quella sarebbe vera uguaglianza. Perché essere femministe è essere autonome. Nel XX secolo abbiamo avuto le leggi per la parità e stiamo constatando quanto sia difficile ottenere l’applicazione della legge.

Sul sito Encore feministe tra le venti buone ragioni per essere femministe c’è una citazione di Victor Hugo “l’utopia di oggi è la realtà di domani”, l’emancipazione femminile è ancora un’utopia?

Sì, l’utopia è un sogno di uguaglianza e in qualche modo credo che le femministe siano come delle profetesse che mirano a una Terra Promessa. Sono quarant’anni che sono femminista, e ne ho ricavato gioia, energia, amicizia e felicità. Sono quarant’anni che lavoro contro la violenza sulle donne, a tutti livelli, da quella fisica a quella simbolica (come i linguaggi sessisti). Ogni giorno mi alzo per voler cambiare il mondo e scrivo per questo! E ho già un obiettivo per i prossimi quarant’anni, consolidare una rete di uomini contro la prostituzione, che ho iniziato a intrecciare grazie all’appello sottoscrivibile al link http://encorefeministes.free.fr/actions/action20amour.php3 azione partita dal 2004 per la quale stiamo ricevendo numerose adesioni a conferma che non siamo sole a combattere. Infatti sono molti gli uomini che condividono un’idea, di amore e di sessualità, fondate sul rispetto, sulla gratuità e sulla reciprocità.

www.chiennesdegarde.com



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