DA MONACO DI BAVIERA A TRIESTE: L’ARTE FANTASTICA DI SERENA ZORS ALLA SALA GIUBILEO DI TRIESTE. GIOVEDI’ 17 APRILE IL FINISSAGE CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DEL TENORE ANDREA BINETTI
Finissage: giovedì 17 aprile · Sala del Giubileo (via Mazzini 3) · Trieste
Giovedì 17 aprile alle ore 19 avrà luogo alla Sala del Giubileo (via Mazzini 3) il finissage della mostra “L’inesistente è variegato”: la pittrice e scultrice Serena Zors Breuer e la curatrice Marianna Accerboni terranno una visita guidata con la partecipazione straordinaria del tenore Andrea Binetti, che prenderà parte al brindisi finale, interpretando attraverso la musica la poesia e il significato delle opere. La rassegna, realizzata con il patrocinio dell’Associazione Culturale L’Officina, sta riscontrando grande consenso di pubblico e di critica: ricostruisce, attraverso una sessantina di affascinanti lavori, il mondo magico e surreale della Zors, attiva da decenni a Monaco di Baviera, e il suo percorso dagli ’80 a oggi. In mostra raffinati vetri Tiffany, sculture, disegni e dipinti concentrati intorno a una modularità espressiva molteplice, giocosa e coinvolgente nella sua metafisica e surreale gioia di vivere (orario: tutti i giorni ore 11 · 20/ info 335 6750946 · 0049 179 2983633/ www.serenazors.de).
Serena Zors Breuer, nasce a Trieste, che lascia poco più che ventenne per Monaco di Baviera, dove tuttora vive e opera. Sin da giovanissima si dedica allo studio del disegno e della pittura, realizzando lavori di gusto naïf. Nel 1980 è allieva a Monaco della Kunstgewerblerin Erika Liebl, artista artigiana nel cui atelier apprende l’arte del vetro secondo la famosa tecnica Tiffany. Dal 1985, per 12 anni realizza su proprio design, indipendentemente dallo studio Liebl, vetri in stile Tiffany: oggetti, lampade e vetrate che, esposti in numerose mostre, riscuotono grande consenso e la portano anche a lavorare per arredamenti d’interni.
Nel ’91 torna a Trieste per una personale alla Galleria Al Bastione, al cui successo fanno seguito altre esposizioni a Trieste, alla Scuola dei Mercanti della Madonna dell’Orto di Venezia e a Monaco. In occasione di una personale allo Spazio Arte Vinissimo della capitale bavarese, il presidente dell’Azienda Autonoma di Turismo di Trieste, Alvise Barison, giunto appositamente dal capoluogo giuliano, le conferisce la Medaglia al Merito per gli Italiani all’estero.
Verso la fine degli anni ’80, durante numerosi viaggi a New York e nel corso di frequenti visite al Metropolitan Museum, scatta l’interesse per la scultura, con particolare entusiasmo per i periodi che intercorrono tra Canova e Rodin e tra Moore e Giacometti. Per realizzare le sue eleganti e morbide opere tridimensionali, usa principalmente lo spekstein (steatite o pietra ollare), una roccia particolare, simile alla giada e metamorfica: di molteplice struttura e colore, facilmente lavorabile, il suo ingrediente principale è il talco. Possiede una forza primitiva, percepibile al primo contatto, che trasmette tranquillità, calore e sentimento.
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