La famiglia europea sta trasformandosi radicalmente. Ce lo dicono le ultime pubblicazioni Eurostat (http://ec.europa.eu/) (Family composition and household structure 2015), che fotografano (in poche istantanee databili alla scorsa primavera) la composizione e la struttura dei nuclei familiari dell'Unione Europea.
I risultati delle indagini, in effetti, mettono in crisi sia il significato, sia l'uso generalizzato e corrente del termine “famiglia”.
A ben guardare, infatti, la quota di nuclei familiari in cui sono presenti bambini è in netto calo. Se nel 2013 rasentavano il 30% (come a dire che meno di una famiglia su tre vedeva al suo interno dei bambini), ad oggi le coppie con figli si tengono mediamente sotto il 21%.
Quasi il 5% delle famiglie europee, inoltre, sono formate da adulti “single” con figli a carico; una percentuale in rialzo, ormai confrontabile con quella delle famiglie vecchio stampo, in cui nonni, genitori e figli convivono, facendo parte del medesimo nucleo (5.8%).
Andando a vedere nello specifico le situazioni dei singoli stati troviamo che l'Irlanda presenta la percentuale più alta di famiglie formate da coppie con bambini (siamo comunque appena al 29%); immediatamente seguita da Cipro (27.7%). Del resto, solo Irlanda e Cipro vedono (fra tutti i tipi di famiglie possibili) in più del 40% casi la presenza di bambini.
Danimarca, Regno Unito e Lituania, invece, sorprendono per gli altissimi indici relativi alle percentuali di famiglie formate da adulti single con bambini (intorno all'8%): ciò significa che fra pochi anni una famiglia danese su dieci sarà formata da madre single, o padre single, più la prole.
Estrema, in assoluto, la situazione tedesca (certo, di poco staccata da Svezia e Austria), per cui solo una famiglia su cinque ha figli al seguito, mentre per il resto si deve parlare piuttosto di coppie, o di insolite configurazioni familiari, comunque senza bambini.
Un ritratto del continente che può persino impressionare, se è vero che nel complesso, singles e coppie senza figli costituiscono più del 50% delle famiglie totali dell'Unione Europea.
Negli ultimi decenni, insomma, abbiamo assistito ad un declino della famiglia multigenerazionale, quindi alla diffusione massiccia di famiglie nucleari. Tuttavia, oggi assistiamo ad un fenomeno più radicale, perché anche la famiglia nucleare (che sembrava essere la base del futuro profilo europeo) sta per essere soppiantata da nuove realtà “familiari” che ci obbligano ad un ripensamento della parola “famiglia”.
Di qui in avanti, probabilmente, bisognerà intendere, con il termine “famiglia”, una composizione di persone in cui sia meno scontata la presenza di neonati, bambini e adolescenti.
Le nuove famiglie del presente e del futuro, infatti, sembrano nuovi nuclei, fondati sulla solidarietà affettiva e sulla convivenza, quindi sulla coabitazione e sulla condivisione delle progettualità, ma non più strettamente orientati alla procreazione e alla genitorialità.
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