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FIBER ART. Fili e trame d'arte a Roma

FIBER ART. Fili e trame d'arte a Roma

E' visitabile fino al 12 aprile la mostra “Off Loom” – fiber art – La mostra fuori dal Telaio" (Museo Arti e Tradizioni Popolari)

Domenica, 15/03/2015 -
E’ in corso a Roma, presso il Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari, fino al 12 di aprile, la mostra “Off Loom” – fiber art – La mostra fuori dal Telaio". La mostra è stata ideata e progettata da Bianca Lami e Lydia Predominato con il supporto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Fondazione LISIO di Firenze e Accademia Belle Arti di Bologna. Assai apprezzabile la progettazione e l'allestimento curato da Giuliana Barillà e Anna Paola Bovet.

Bisogna essere delle cacciatrici di nuove espressioni artistiche per arrivare al Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari (trenta minuti dal centro di Roma con la Metro B fermata EUR-Fermi ) per vedere questa forma di espressione fatta con il filo, che ha origine nel primo dopoguerra. Bisogna essere disponibili a camminare molto dentro questo gigantesco Museo per arrivare ad essere appagate da emozioni espressive, che mai ci si aspetterebbe fossero possibili usando come soli strumenti il filo, l’ago, il fuso, il telaio. Gli strumenti che per le bambine e le donne sono state una condanna di genere, perché dall’inizio del mondo è stata la nostra sorte l’ avere l’obbligo di cominciare, fin da piccole, a cucire, filare, tessere.

Ci siamo affrancate da tanti gioghi, compreso l’essere coatte provvedere ai tessuti di casa, alle lane ed ai filati. Ora questi strumenti sono diventati un mezzo per esprimere emozioni ed anche una moda diffusa.

Maria Lai, artista di fama internazionale e 'pezzo forte' della mostra, è una donna sarda (1919 – 2013) che ha studiato all’Accademia di Venezia e si è dedicata alla ceramica ed al disegno. Poi negli anni sessanta ha cominciato ad esprimersi con il filo e l’ago, fino ad arrivare nel 1981 all’opera “Legarsi alla montagna”, quando con un filo lungo 26 km legò un intero paese ed una comunità, quella di Ulassai in Sardegna, suo paese natale.

In questa mostra vengono ospitate due sue opere: “C’era una volta un dio” (1990): un libro fatto con stoffe colorate, filo, cucito, ricamo e “Il sole cucito” (1986, velluto nero, cucito, fili colorati ), entrambi provenienti dalla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Insieme a Maria Lai ci sono le opere di altri 34 artisti, anche uomini, che hanno trovato nell’ Arte del filo, americanizzata in “Fiber Art”, la loro forma espressiva.

Una menzione speciale va riservata alle opere esposte di Teodolinda Caorlin - vivente - che con cotone e tela gobelin crea al telaio tre pitture mozzafiato “Superbia, Ira, Paura” alte quasi due metri, materializzando con il filo, la trama e l’ordito, le tre emozioni che attanagliano il nostro tempo. Per realizzarle ci ha impiegato due anni perché, come dice un proverbio italiano “Tessere non vuole né rabbia né fretta” .

L’Arte del filo – Fiber Art spunta negli anni '30 nel laboratorio di tessitura della Bauhaus, si diffonde negli Stati Uniti ed in Europa arriva dopo la seconda guerra prendendo corpo nel 1962 con una prima grande mostra a Losanna. Sull’arte del filo si interroga e così risponde anche l’artista Guido Strazza di Santa Fiora, che ha lavorato con Maria Lai: “Mi chiedo che cosa voglia dire cucire. Un ago entra ed esce da qualcosa lasciandosi dietro un filo, segno del suo cammino che unisce luoghi ed intenzioni” .

Altre parole non servono per questa mostra. Occorre andare a vederla e gustarla nella calma dell'anima. Chi può vada, perché il filo delle donne continua.



FOTO DI ALCUNE OPERE

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