A tutto schermo - Storia, attualità, e società nelle opere selezionate alle rassegne "cinemaspagna" e "Rendez-vous"
Colla Elisabetta Martedi, 14/06/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2011
Cinematografie (e culture) tanto vicine al nostro sentire, come quelle spagnola e francese, non possono che riscuotere in Italia un notevole successo, tanto più se raccontano con forza e autenticità storie insolite e coraggiose, dove le donne sono protagoniste incontrastate. E non è un caso che due importanti Festival che hanno conquistato spazio nella Capitale, “CinemaSpagna - Festival di Cinema Spagnolo”, alla quarta edizione, e “Rendez-vous - Appuntamento con il nuovo cinema francese”, quest’anno alla prima edizione, siano entrambi diretti da donne: “CinemaSpagna” è sotto la direzione della giovanissima Iris Martín-Peralta e di Federico Sartori, “Rendez-vous” è affidato alla brava Vanessa Tonnini. Il folto pubblico che ha affollato i due eventi ha riconosciuto l’alta qualità delle opere. “CinemaSpagna”, nella location del Cinema Farnese in Campo de’ Fiori, ha proposto i migliori film iberici della stagione, fra cui: Pa negre (Pane nero), sul post-guerra civile, recente trionfatore ai premi Goya, alla presenza del regista Agustí Villarong; Todas las canciones hablan de mí, di Jonàs Trueba; Bicicleta, cuchara, manzana, pluripremiato documentario sull’ex Presidente della Catalunya, Pasqual Maragall, ora affetto da Alzheimer; Elisa K, che tratta il delicato argomento della violenza subita da una bambina e del trauma che ne consegue. Quest’ultima pellicola, vincitrice del Premio Speciale della Giuria al Festival di San Sebastian, è stata presentata dalla regista Judith Collel e dall’attrice rivelazione dell’anno, Aina Clotet, nel difficile ruolo di Elisa K adulta. Nell’ambito del Focus sull’Argentina, Cerro Bayo, storia di una famiglia di provincia con sfumature autobiografiche, presentato da Alba Sarraute, attrice e acrobata dell’Académie Fratellini di Parigi, che ha introdotto la regista Victoria Galardi: “Sono nata in un paesino della Patagonia - afferma Victoria - e volevo fare un film sul mondo in cui sono cresciuta. I conflitti generazionali sono gli stessi che nelle famiglie urbane ma l’atteggiamento è diverso. Nel film c’è un po’ di tutto, come nella vita, anche molta ironia”.
Protagoniste spagnole anche all’interno del film “Le donne del sesto piano”, di Phylippe Le Guay, una delle opere più interessanti della rassegna “Rendez-vous” (svoltasi tra la Casa del Cinema, l’Accademia di Francia e Villa Medici). Ricostruendo una Parigi anni ‘60 fra commedia, lotta di classe e conformismo borghese, il film racconta la storia di un agente di cambio ricchissimo e austero (Fabrice Luchini) che scopre la ricetta della felicità attraverso il variopinto universo del sesto piano, dove abita un allegro gruppo di domestiche spagnole (Carmen Maura fra le altre eccezionali interpreti). “Il film - afferma il regista - evidenzia l’essenza dei rapporti di classe negli anni ‘60 e ‘70, quando arrivarono a Parigi oltre 200 mila spagnole come domestiche nelle case dei ricchi”. Altro fiore all’occhiello, la pellicola “Angèle e Tony”, della regista-giornalista Alix Delaporte, interpretata con grande capacità dall’attrice Clotilde Hesme. "M’interessa raccontare le emozioni e i gruppi umani - dice Alix - le comunità sociali, come quella del paesino di pescatori della Normandia dove andavo tutte le estati e i mestieri che vanno scomparendo. Mi colpiva il calore e la solidarietà fra donne: qui la protagonista, Angèle/Clotilde, una “dura” uscita dal carcere, avrà una nuova possibilità di ritrovare se stessa e suo figlio e ciò poteva accadere solo dopo che la protagonista avesse scoperto il sentimento d’amore che aveva in sé”. Organizzata dall’Ambasciata di Francia, la rassegna ha presentato una trentina di titoli che hanno saputo rendere ragione del nuovo cinema d’Oltralpe, attraversando tutti i generi: dalla produzione popolare a quella più sofisticata, dalla commedia al dramma, passando per il thriller e il documentario, alle pellicole indipendenti. Ricordiamo, fra le altre opere: Poupoupidou, di Gérald Hustache-Mathieu, sul mito di Marilyn Monroe in chiave noir, La Permission de minuit, di Delphine Gleize con Vincent Lindon, su un’amicizia fuori dagli schemi; Les mains en l’air, di Romain Goupil, con Valeria Bruni Tedeschi, storia d’ integrazione e solidarietà attraverso i bambini; Hors-la-loi, romanzo storico su una famiglia d’Algeria, dagli anni ‘20 all’indipendenza del 1962.
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