Successo per il film su Fernanda Wittgens, coprodotto da Rai Fiction e Red Film, andato in onda su RAI 1, primo di una serie di film dedicati al valore delle donne
Mercoledi, 01/02/2023 - Non tutti conoscono - o non ricordano - Fernanda Wittgens, prima direttrice della Pinacoteca di Brera e tra le prime donne in Italia a ricoprire un ruolo così prestigioso. Ma la storia di questa donna è legata non solo al suo amore per l'arte ed alla salvaguardia di tante opere artistiche dalle bombe e dalle razzie dei tedeschi, ma anche alla sua umanità ed al coraggio messo in atto nel salvare le vite di tanti ebrei dal nazismo.
Forse per questo tanto interesse ha suscitato su RAI 1 il film tv a lei dedicato, ‘Fernanda’, ora visibile su Rai Play, diretto da Maurizio Zaccaro, e interpretato dalla brava Matilde Gioli, Eduardo Valdarnini, Maurizio Marchetti, Valeria Cavalli, Francesca Beggio e Lavinia Guglielman. Prodotto da Mario Rossini in coproduzione con Rai Fiction e Red Film, sceneggiato da Dario Carraturo e Guglielmo Finazzer, con la collaborazione del regista, il film si avvale della direzione della fotografia di Fabio Olmi, del montaggio di Alessandra Clemente, delle scenografie di Luca Gobbi, delle musiche di Paolo Vivaldi edite da Rai Com e dei costumi di Laura Costantini.
Girato tra Roma, Civitavecchia e Milano, il film è una storia di affermazione femminile, Resistenza, impegno civile, sacrificio per l’arte e per le vite altrui. Fernanda Wittgens, nata a Milano da una famiglia borghese di sette figli, eredita dal padre Adolfo, insegnante, l’amore per l’arte. Lei stessa, laureata in Lettere nel 1926 con lode, insegna presso i Licei Manzoni e Parini ma, appena ne ha l’occasione, si fa assumere alla Pinacoteca di Brera con la qualifica di «operaia avventizia», diventando poi la prima direttrice della Pinacoteca e tra le prime donne in Italia a ricoprire un ruolo così prestigioso.
Fin da bambina trascorreva le domeniche visitando i musei di Milano, ad inizio Novecento, in compagnia del padre Adolfo, di origine svizzera. Il coronamento del suo sogno è reso possibile dall’incontro nel 1928 con Ettore Modigliani, storico direttore della Pinacoteca di Brera. Un incontro che le cambia la vita: sarà lui ad assumerla come “operaia avventizia” e, quando Ettore Modigliani, verrà sollevato da ogni incarico in quanto antifascista, Fernanda prende il suo posto diventando la prima donna a ricoprire un ruolo così importante nella Pinacoteca e nella Storia.
Pochi anni dopo, l’Italia entra in guerra e salvaguardare le opere della galleria dai bombardamenti diventa un imperativo: nel giugno del 1940 Fernanda partecipa al primo trasloco di alcune delle opere ospitate in Pinacoteca. Quindi si impegna in un’impresa ancora più rischiosa: all’oscuro anche della sua famiglia, contribuisce a far espatriare in Svizzera centinaia di ebrei destinati al campo di concentramento. Ma è proprio da un giovane collaborazionista che viene tradita e arrestata insieme alle sue amiche e collaboratrici. Verrà condannata a quattro anni di carcere, poi ridotti a uno, mentre la guerra sta per finire.
«Fernanda è una donna che non ha pensato solo a salvare l'arte - ha affermato Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, presentando il film -. È stata una vera eroina che ha salvato un mondo, salvando tanti ebrei dalla persecuzione nazi-fascista. La figura di Fernanda ci aiuta anche a ricordare che gli uomini sono tutti uguali».
Il film dedicato a Fernanda Wittgens è il primo di una serie ideata da RaiFiction per celebrare il valore delle donne, che avrà come protagoniste altre tre figure straordinarie, Margherita Hack, Tina Anselmi e Alda Merini.
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