Gaza / 4 - L’appello d CdLM-CGIL Bologna, dipartimento internazionale CGIL Emilia Romagna, nei giorni dell’attacco alla Striscia di Gaza
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2009
“Le forze armate israeliane hanno lanciato l'annunciata offensiva contro la Striscia di Gaza dopo la fine della tregua. Centinaia di bombe nella zona più densamente popolata del mondo. È la rappresaglia contro l’irresponsabile lancio di razzi Kassam da parte di Hamas.
Ma la tregua era durata sei mesi senza che né l'Unione Europea e tanto meno gli Usa ponessero fine all'assedio per fame della Striscia, dove un milione e mezzo di palestinesi è rimasto, per due anni, e durante tutto il periodo della tregua, come in una prigione a cielo aperto: senza cibo, medicinali, luce, acqua.
Mesi di privazioni iniziate con la vittoria del movimento islamico nelle elezioni parlamentari del 2006 e che hanno visto solo peggiorare giorno dopo giorno la situazione. Si parla di centinaia di morti e migliaia di feriti. Per Israele «l'offensiva è all'inizio», Hamas promette «vendetta». Il silenzio dei potenti del mondo è assordante. Lo è da molto tempo su questa terra martoriata.
Ma questa è la Gaza che subisce una rappresaglia di violenza inaudita, sproporzionata e completamente ingiustificata: una terra in cui il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale sono stati permanentemente violati, in cui la popolazione è stata sottoposta ad una brutale punizione collettiva, e a bombardamenti e cannoneggiamenti che hanno continuato a fare vittime nella popolazione civile. Anche Hamas ha continuato a lanciare missili nei villaggi circostanti la striscia. Una risposta priva di senso ad una strategia che ha negato ai due popoli un vero processo di pace. La Comunità internazionale, l'Unione Europea sembrano paralizzate e impotenti, sembrano anche non capire quanto questa situazione alimenti la radicalizzazione e la violenza, frutto della disperazione. Ma affinché si fermi questa spirale la comunità internazionale deve rompere il silenzio e agire per fermare gli attacchi militari, porre fine all’assedio, rispettare i diritti internazionali e umanitari. Dobbiamo sostenere la resistenza popolare della società civile palestinese e dei pacifisti israeliani che si oppongono all’occupazione”.
(2 gennaio 2009)
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