Strategie private - 'Sono una madre di quaranta anni, con una figlia di cinque anni e, nonostante i tempi bui, resto ostinatamente femminista'...
Melchiorri Cristina Lunedi, 21/06/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2010
Sono una madre romana di quaranta anni, con una figlia di cinque anni e, nonostante i tempi bui, resto ostinatamente femminista. Quando racconto a mia figlia le favole per farla addormentare, quelle che mia mamma raccontava a me da piccola, come Cenerentola o Biancaneve, mi appare chiarissimo che il racconto trasmette modelli di donne piuttosto subalterne, che vivono in attesa del principe azzurro. E non è certo questo messaggio che vorrei far passare nella testolina sveglia della mia bambina, che assorbe tutto come una spugna… (Marta - Roma)
Cara Marta, come non essere d’accordo con te? È così vero che in Spagna il Governo Zapatero e la Ministra dell’Eguaglianza, la trentatreenne Bibiana Aidò, in accordo con il Sindacato degli insegnanti Fete-Ugt hanno lanciato una campagna chiamata “Educando nell’uguaglianza” che, con 40.000 opuscoli, distribuiti ai docenti di tutte le scuole del paese smonta la visione “maschilista” delle favole tradizionali. Qui si legge:
“Quando raccontiamo le fiabe, regaliamo parole e le parole sono un alimento tanto importante come il cibo e il sonno… vogliamo insegnare a leggere in forma critica le fiabe che usano gli stereotipi sul ruolo di donne e di uomini.” Naturalmente questa mossa ha suscitato scalpore nel mondo culturale spagnolo: “il governo per ora ha salvato solo Cappuccetto rosso, per il colore del cappello” ha ironizzato lo scrittore conservatore Alfonso Ussia.
Nella campagna viene proposta anche una nuova fiaba, “femministicamente” corretta, “la principessa differente”, che comincia così: “Non molto tempo fa c’era una principessa che si chiamava Alba Aurora, delicata ed amabile, ma anche molto agile e sportiva, a cui piaceva, tutti i sabati, scalare montagne o fare camping in spiaggia.” Anche qui c’è un principe, che bussa alla finestra di Alba e si offre di salvarla da un mago malvagio. “Io non ne conosco, risponde lei, ma se ce ne fosse uno troverei il modo di liberarmene da sola. Il principe, tristissimo, fa per andarsene, ma Alba lo richiama e gli propone di visitare la Muraglia cinese in moto. Lui accetta entusiasta… poi salgono sulla moto e… diventarono buoni amici…”
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