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Femminismo ieri, oggi. E domani?

Femminismo ieri, oggi. E domani?

Sondaggio di novembre - Questo sondaggio come non mai ha raccolto i pareri di chi ci legge...

Rosa M. Amorevole Martedi, 22/12/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2009

Solo il 5% delle risposte percepisce il femminismo come qualcosa privo ormai di senso nel terzo millennio. In prevalenza (45%) infatti, viene percepito come fondamentale, sia per quanto conquistato nel passato sia come punto di partenza per un futuro migliore; c’è poi chi sostiene che è giunto il momento per dialogare con gli uomini (10%), chi sottolinea che esistono diverse forme di femminismo (14%), e chi (il 26%) sostiene che oggi le donne non sono silenziose, semplicemente vige il “silenzio sulle donne”.

Il sondaggio web come non mai ha raccolto i pareri di chi ci legge. E questo ci fa piacere.

Che il femminismo, o ciò che di esso si percepisce, sia stato importante lo si evince dai significati proposti da chi ci ha scritto: non solo un “movimento politico di pensiero inteso al riconoscimento e alla valorizzazione delle donne”, che ha permesso la “valorizzazione delle differenze”, evidenziando come “l’esser pari non escludesse l’avere sensibilità differenti” o la messa in luce di “una parte spesso rimasta in ombra” e la necessità di “tener conto il punto di vista del genere femminile”.

Anche: un “diverso modo di essere”, la “libertà di pensiero”, “l’uscire dagli schemi prestabiliti”, un “maggior equilibrio tra donne e uomini”, “l’abbattimento degli ostacoli”, una “presa di coscienza con le altre donne, sviluppando una solidarietà importante”.

Ed ancora: “lo sviluppo di autostima femminile”, “l’autonomia”, l’abbattimento di “molti ostacoli”, il “cambiamento epocale di molte leggi”, la nascita di un “protagonismo femminile”, “l’azione”, la nascita del coraggio di “non essere succubi”.

C’è poi chi ha sottolineato che, tutto questo sviluppo di riflessioni, analisi e considerazioni “ha reso consapevoli le donne di essere discriminate”, in tutto e per tutto! E, ciò nonostante, quel percorso e quei punti di arrivo rischiano di “non essere permanenti”: occorre sempre essere vigili per non tornare indietro. Non a caso in prevalenza chi ha rilevato tutto ciò ha anche sottolineato il tema del “silenzio sulle donne”. Non altrettanto variegate le definizioni di maschilismo. Le molte risposte confluiscono tutte sull’evidenziare aspetti negativi:lo sfruttamento, l’assenza di rispetto, il privilegio della casta, il potere gestito con prevaricazione, “un atteggiamento culturale teso a negare i diritti conquistati”, di coloro che pensano alla donna come ad una “declinazione dell’uomo”.

Per queste ragioni ripensare ai rapporti tra donne e uomini significa ipotizzare modalità paritarie, in tutti i campi. Relazioni improntate sul rispetto reciproco, sulla reciproca comprensione e accettazione, sulla condivisione e sulla valorizzazione delle differenze.

Molti gli aggettivi utilizzati: paritarie, dialoganti, semplici, felici, chiare, rispettose, serene, consapevoli,… ci fanno pensare che nella vita quotidiana molto lavoro ancora rimanga da fare.



(22 dicembre 2009)



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