Mercoledi, 13/04/2016 - Nella splendida isola di Creta, ai tempi della civiltà minoica, cioè più o meno negli anni in cui nasceva la leggenda del labirinto e del Minotauro, le ragazze e le giovani donne si esibivano in tutta libertà in giochi o in manifestazioni rituali piuttosto pericolose e che una cultura più tarda giudicherà prettamente maschili."Il gioco con il toro" consisteva in salti, capriole intorno e salita in groppa, da parte della ragazza, di un toro nero lasciato libero nell'arena gremita di spettatori. Coperte di un solo perizoma intorno alle parti intime, le ragazze affrontavano in tutta semplicità, tranquillità e normalità una sfida che spesso le avrà portate anche alla morte in momenti difficili della carica del toro. Le pitture vascolari e gli affreschi del palazzo di Cnosso riportano le scene del gioco o rituale in cui si vedono talvolta dei giovani maschi che assistono nell'arena forse in qualità di aiuto all'occorrenza o di supporto. Le protagoniste sono sempre esclusivamente le donne. Di sicuro godevano di una libertà molto grande all'interno della società e forse di un ruolo di supremazia nei riguardi dell'uomo, mai più avuto in tempi più recenti. La loro femminilità e la loro bellezza risalta in modo stupendo. Il maschio non è che semplice spettatore in una concezione della donna e, più in particolare, dell'essenza femminile dispiegata in un ruolo dalla potenza eccezionale. Come non pensare, a quel mondo arcaico e poco conosciuto, come ad un mondo matriarcale e libero da molti pregiudizi nei riguardi della donna che creeranno i secoli futuri?
La libertà di sentirsi sciolte nel corpo e nei suoi movimenti, la libertà di misurarsi con una forza maggiore e "maschile", la libertà di vivere con pari dignità umana a quella dell'uomo. Atlete, sacerdotesse o comuni mortali prive di quella coercizione che rende inferiori, sottomesse e schiave? Forse un pò tutte queste cose insieme. Meravigliosi esempi anche per le ragazze e le giovani donne del ventunesimo secolo.
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