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FEMMINICIDI E CODICE D’ONORE KANUN

FEMMINICIDI E CODICE D’ONORE KANUN

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Maria Fabbricatore Lunedi, 05/05/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2014

 
“Banditi e schiave. I Femminicidi” di Arcangelo Badolati e Giovanni Pastore è un libro che affronta in modo crudo gli intrecci criminali che si svolgono in Calabria tra la mafia albanese e la ‘ndrangheta in una regione divenuta suo malgrado una sorta di “laboratorio criminale”.

Sono riportate le inchieste che hanno smascherato le tratte delle donne albanesi e straniere in Calabria e nel resto d’Italia. Sono “le schiave”, soprattutto albanesi, che vengono adescate con l’inganno, vendute e costrette a prostituirsi. Particolarmente agghiaccianti le testimonianze di alcune donne dalle quali emergono storie drammatiche di maltrattamenti inauditi. Strappate alle famiglie, caricate come merce e giunte in Italia non possono ritornare perché significherebbe morire o essere sottoposte a sevizie di ogni genere. Nel libro si parla anche dei femminicidi come quello della giornalista Maria Rosaria Sessa, o della giovanissima Fabiana Luzzi che fu uccisa e bruciata viva dal fidanzato, giovanissimo anche lui. Ma quello che i due autori pongono come nuovo strumento di comprensione è il millenario “codice Kanun” o legge della montagna. Si tratta di un codice d’onore che assicura ai criminali albanesi un controllo assoluto sulle donne, rendendole schiave, appunto. “Il soggiogamento totale delle vittime, condotte in Italia nella migliore delle ipotesi sono l’inganno e il miraggio di un futuro migliore, nella peggiore e più frequente con la violenza; il totale asservimento ai voleri dei protettori fino ad arrivare al ius vitae ac necis, al diritto di vita e di morte”.



Arcangelo Badolati e Giovanni Pastore

Banditi e schiave. I femminicidi

Ed Pellegrini, pagg 180, Euro 15,00

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