Lunedi, 20/01/2020 - Il 20 gennaio del 1920 nasceva a Rimini, la Nizza della Romagna, Federico Fellini, tra i più grandi registi del secolo scorso, amatissimo ed onorato in Italia e, forse, ancor più, a livello internazionale.
Se l’Italia divenne dal Bel Paese il Paese della Dolce Vita lo si deve a lui e, nemmeno tanto tra le righe, alle donne della sua vita.
La prima e la più grande, lei così minuta, così sempre ‘defilata’ nelle sue apparizioni con lui, fu Giulietta Masina, sua compagna di una vita, sua musa, quella con cui trascorse tutta la sua carriera, nel bene e nel male, l’indimenticabile Gelsomina, protagonista di uno dei suoi capolavori, La strada, del 1954, che lo seguì anche nell’altro mondo, a pochi mesi dalla sua scomparsa (1993), nel marzo 1994.
Vari premi, tra cui una Palma d’oro a Cannes, innumerevoli David di Donatello e Nastri d’Argento, ma, soprattutto, alcuni Oscar, di cui l’ultimo alla carriera pochi mesi prima di morire, il più commovente.
Anche lì una splendida condivisione tra i due coniugi artisti: lei si commosse oltre ogni dire, non riuscendo a trattenere le lacrime e lui:
Giulietta, please, stop crying – le disse, di fronte a quella platea davvero planetaria, se si passa l’orribile calembour, ma quanta dolcezza, quanta vita e…oltre vita, per quei due.
Ma ci furon altre stelle al femminile che costellarono la vita del quantomeno pazzo, geniale, lucido visionario che fu Federico: oltre all’Anitona (Eckberg) de La dolce vita, importantissima fu ‘la Sandra Milo’, esempio di donna-donna, forse donna-figlia-madre archetipica, nei sogni dell’eterno fanciullo riminese. I suoi seni fecero storia, anzi mito ed accompagnarono il suo immaginario anche grafico, le sue vignette umoristiche dagli anni del Marc’Aurelio in poi, i suoi storyboard – ma non solo, come è noto – per tutta la vita, non solo per il tempo di lavorazione di 8 e mezzo (1963) e Giulietta degli spiriti (1965).
E, una specie di last but not least, Claudia Cardinale, La Musa bruna, sempre in 8 e mezzo di Federico Fellini, poi, lo stesso anno, ‘gattoparda’ per Luchino Visconti ed Alain Delon.
Ma per tornare ai 100 anni dalla nascita di Fellini, val la pena accennare alle celebrazioni ufficiali che da poco han avuto inizio e proseguiranno per tutto l’anno, anche in altre città d’Italia ed all’estero.
Si è appena partiti con la grande mostra “Fellini 100 Genio Immortale”, curata da Marco Bertozzi ed Anna Villari e progettata da Studio Azzurro di Milano, allestita a Castel Sismondo di Rimini, parte della sede futura del Museo Fellini. Un allestimento scenografico interattivo, per ripercorrere le opere del grande maestro, rivivendo i testi, le scene, i personaggi dei suoi film e, quindi, la sua storia personale.
Nelle sale dei Musei Civici sono esposti disegni originali, costumi, tra i quali quelli dei film Roma, Casanova ed Amarcord, centinaia di fotografie, installazioni filmiche, testimonianze, documenti originali, manifesti dei suoi film e molti manufatti inediti esposti per la prima volta.
Qualcosa da non perdere, perché, come sempre, il passato ha un cuore antico: anche quello di un cinema - quello di Federico Fellini, quello di Giulietta Masina – che rimarrà immortale, per chi non vorrà dimenticare di ricordare.
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