FAVO: l'8 marzo nasce FAVO DONNA per tutte le donne colpite direttamente o indirettamente da ogni tipo di tumore.
Roma, 8 marzo 2017 - Nasce FAVO DONNA, voluto dall’Assemblea della Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato Oncologico -
In Italia ogni anno oltre 170 mila donne ricevono una diagnosi di tumore, di queste circa 70 mila sono in età lavorativa. Le donne che vivono oggi con un pregressa diagnosi di cancro sono 1,7 milioni. A questi numeri vanno aggiunte le centinaia di migliaia di donne che vengono colpite indirettamente dal cancro e che svolgono il delicato e prezioso compito di conforto, assistenza e accompagnamento di un proprio caro nei luoghi di cura. In questo contesto, le associazioni dei pazienti intendono portare alle Istituzioni quel contributo di esperienza di chi ha vissuto e combattuto il cancro e conosce pertanto i nuovi bisogni dei malati cui le politiche sanitarie e di welfare devono dare risposte adeguate. Le associazioni sono pronte ad indicare le soluzioni più vicine alle necessità di cura e di assistenza dei malati e dei guariti dal cancro e vogliono che questo patrimonio di conoscenze riceva, come nel resto del mondo, il giusto ed effettivo riconoscimento e coinvolgimento.
Ecco dunque il Gruppo FAVO Donna che si pone in attuazione della volontà espressa dall’Assemblea di F.A.V.O. e con la partecipazione attiva della rappresentanza femminile di 33 associazioni federate, con l’obiettivo di assicurare la migliore qualità di vita, attraverso iniziative concrete ed efficaci di promozione ed attuazione della tutela dei diritti delle donne colpite direttamente o indirettamente dal cancro, focalizzandosi su tematiche di carattere trasversale a tutti i tipi di tumore.
1, 2, 3… Prevenzione! Mobilitazione delle donne per l’educazione alla prevenzione primaria in famiglia, a scuola e sul posto di lavoro. Sensibilizzazione all’adesione agli screening ed azioni di advocacy per l’ampliamento delle fasce di età. Promozione della conoscenza dell’importanza della prevenzione terziaria per le donne che hanno avuto un tumore.
Valorizziamo le differenze! Sensibilizzazione alla realizzazione di studi clinici e trattamenti terapeutici che tengano conto delle differenze di genere in oncologia, per garantire equità e appropriatezza delle cure in un’ottica di medicina personalizzata. Le differenze di genere hanno infatti un forte impatto sia sull’incidenza che sul decorso delle malattie (esiti, comorbidità, risposte ai farmaci, effetti collaterali, sintomatologia).
Amore e psiche. Promozione del diritto al sostegno psicologico durante la malattia e dopo la guarigione per le pazienti e per le donne che si prendono cura di un proprio caro malato. Rientra nel benessere della persona il recupero del rapporto di intimità con il partner: attraverso un’adeguata e reale assistenza multidisciplinare che tenga conto delle eventuali mutate condizioni psicofisiche, va favorito anche lo sviluppo di una rinnovata e soddisfacente sessualità.
Nutrizione: fame di vita. Nutrirsi bene aiuta a prevenire il tumore, potenzia l’efficacia delle terapie e contribuisce a evitare possibili ricadute, in linea con la “Carta dei diritti del paziente oncologico all’appropriato e tempestivo supporto nutrizionale” di FAVO, AIOM e SINPE. Le donne educate ad una corretta alimentazione sostengono con più forza le cure e insegnano alle loro famiglie a mangiare sano.
Madre dopo il cancro. Diritto all’informazione e alla consulenza sulla fertilità prima dell’inizio dei trattamenti antitumorali e informazioni sulla possibilità di adottare un figlio. Sempre donne, sempre belle! Riconoscimento della consulenza estetica, della dermocosmesi e del diritto alle parrucche quali servizi imprescindibili per la cura di tutte le donne che hanno un tumore.
Equità, dignità e rispetto! Uniforme applicazione dei criteri di accertamento di invalidità ed handicap su tutto il territorio nazionale. Il riconoscimento della disabilità oncologica è il presupposto necessario e sufficiente a garantire l’accesso ai benefici giuridici ed economici previsti dalle norme vigenti per il superamento degli ostacoli determinati dalla malattia e dagli effetti collaterali delle terapie. In questo contesto, garantire la presenza di medici donne tra i componenti delle commissioni medico legali, può contribuire a creare un’atmosfera più accogliente e distesa nel rispetto della dignità della donna malata di tumore.
Riabilitazione è … (ri)progettare il futuro. Per poter garantire il pieno recupero durante e dopo il cancro sono necessari interventi riabilitativi multidisciplinari di natura bio-psico-sociale che aiutino le donne che convivono con il tumore o guarite a tornare ad una vita di qualità per riprogettare il futuro.
Donne al lavoro! Tutela del diritto al mantenimento del posto di lavoro durante e dopo il cancro: il lavoro è vita, è rispetto della dignità della persona, è conferma dell’identità e del ruolo nella vita attiva. Conciliare i tempi di cura e di assistenza alla persona malata con i tempi di lavoro sono diritti inalienabili di tutte le lavoratrici.
Cure palliative e fine vita. Garantire alle donne malate ed a quelle che si prendono cura di una persona malata di cancro la corretta informazione sulle possibilità di accesso alle cure palliative ed alla terapia del dolore in ogni fase della cura ed in particolare in quella terminale, nel pieno rispetto della dignità della persona.
Articolo pubblicato da F.A.V.O.
“A tutte le donne dedico questa poesia edita nel lontano 2007:
Donne Italiane
Donne velate
Donne italiane
Donne rasate
Non per scelta ma per malattia
Non per religione
ma per le cure
Donne che lottano per sopravvivere
Alla pseudo condanna
Donne giovani
Con tanto coraggio
Donne con figli piccoli
Troppe donne malate
Molte donne in via di guarigione
Forza donne
Donne italiane”. di Tiziana Guatta
Fondatrice di NonSiamoSoli onlus volontariato oncologico di Sanremo ed in qualità di consigliera del Comitato Esecutivo FAVO – Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia.
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