Donne&Consumi - Una maggiore diffusione e commercializzazione di Farmaci equivalenti consentirebbe ai cittadini di risparmiare fino a 1,3 mld di euro
Conti Viola Sabato, 07/12/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2013
Una maggiore diffusione e commercializzazione di Farmaci equivalenti insieme a confezioni conformi alla terapia consentirebbe ai cittadini e al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) di risparmiare fino a 1,3 mld di Euro annui.
Dal rapporto presentato recentemente dall’AIFA sull’uso dei farmaci in Italia è emerso che, nonostante “l’aumento del consumo dei farmaci tra gli italiani, la spesa è rimasta sotto controllo”. Un andamento imputabile alla maggiore diffusione dei farmaci equivalenti, la cui vendita nel primo semestre 2013 è cresciuta di oltre il 25% rispetto all’anno precedente. Si iniziano a percepire, finalmente, i primi effetti positivi della riforma sulle prescrizioni mediche e della costante battaglia portata avanti anche dalla Federconsumatori per superare l’ignoranza e le falsità diffuse attraverso vere e proprie campagne di disinformazione sui farmaci equivalenti. Cresce tra i cittadini la consapevolezza che scegliere un farmaco equivalente conviene (i risparmi stimati dal nostro Osservatorio sono di circa 35 Euro annui a famiglia), ma soprattutto non significa cambiare farmaco e non comporta difficoltà e complicazioni per il paziente.
L’obiettivo, ora, è quello di ridurre il gap con gli altri Paesi europei, dove l’uso degli equivalenti si supera il 50%, mentre in Italia, a fine 2012, raggiungeva appena il 15%. Proseguire in tale direzione vuol dire contribuire significativamente alla riduzione della spesa sanitaria: un’adeguata diffusione dei farmaci equivalenti permetterebbe ai cittadini ed al Servizio Sanitario Nazionale di risparmiare 600-700 milioni di Euro annui. È necessario, inoltre, avviare la commercializzazione delle confezioni conformi e monodose: adeguando il formato dei farmaci alla terapia, infatti, sarà possibile eliminare notevoli sprechi, con un risparmio per i cittadini e per il sistema sanitario di oltre 500-600 milioni di Euro annui.
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