Login Registrati
Fanno la terza media... e riflettono così:

Fanno la terza media... e riflettono così:

Come anticipato nell'ultimo articolo ecco i testi letti dai ragazzi della terza media di Tricesimo durante l'anniversario della Liberazione che qui cade il 2 maggio.

Martedi, 06/05/2014 - Letture per il 25 Aprile. Riflessioni elaborate dagli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di Primo grado di Tricesimo



Di Pier Paolo Pasolini:



Così giunsi ai giorni della Resistenza

senza saperne nulla se non lo stile:

fu stile tutta luce, memorabile coscienza

di sole. Non poté mai sfiorire,

neanche per un istante, neanche quando

l'Europa tremò nella più morta vigilia.

Fuggimmo con le masserizie su un carro

da Casarsa a un villaggio perduto

tra rogge e viti: ed era pura luce.

Mio fratello partì, in un mattino muto

di marzo, su un treno, clandestino,

la pistola in un libro: ed era pura luce.

Visse a lungo sui monti, che albeggiavano

quasi paradisiaci nel tetro azzurrino

del piano friulano: ed era pura luce.

Nella soffitta del casolare mia madre

guardava sempre perdutamente quei monti,

già conscia del destino: ed era pura luce.

Coi pochi contadini intorno

vivevo una gloriosa vita di perseguitato

dagli atroci editti: ed era pura luce.

Venne il giorno della morte

e della libertà, il mondo martoriato

si riconobbe nuovo nella luce...

Quella luce era speranza di giustizia:

non sapevo quale: la Giustizia.

La luce è sempre uguale ad altra luce.

Poi variò: da luce diventò incerta alba,

un'alba che cresceva, si allargava

sopra i campi friulani, sulle rogge..

Illuminava i braccianti che lottavano.

Così l'alba nascente fu una luce

fuori dall'eternità dello stile...

Nella storia la giustizia fu coscienza

d'una umana divisione di ricchezza,

e la speranza ebbe nuova luce.

| 03 Maggio 2014



( poesia di P.P.Pasolini)

Da questa poesia di P.P. Pasolini possiamo trarre alcune conclusioni, fare alcune nostre riflessioni. Possiamo utilizzare i discorsi di persone importanti, ma siamo in grado anche di esprimere i nostri pensieri.

E’ accaduto e può accadere di nuovo e i segnali precursori ci sono già. Poca partecipazione da parte dei giovani, scontento generale,gente sempre più arrabbiata, vittorie economiche e sociali “mutilate”, ci ricorda qualcosa questa espressione? E l’Europa è veramente unita? Qual è il livello di tensione o di collaborazione tra i leader europei? Lavorano veramente per la pace e la crescita dei nostri Stati? Quali sono le nuove regole che tutti devono rispettare? Ci sono ancora i grandi ideali? O piuttosto tutto è governato dalle leggi economiche delle grandi multinazionali?

L’Europa non si è ancora davvero unita. Ci sembra di scorgere molte tensioni in Europa, movimenti politici troppo nostalgici, paesi forti e paesi deboli, ricchezze non ancora ben distribuite…

Ciò avviene perché i politici non sono in grado di risolvere i problemi diventati ormai pienamente sovranazionali (dalla gestione della crisi economica al rilancio dello sviluppo fino alla necessità di una politica estera internazionale credibile in un mondo dominato da grandi potenze).

Dopo la il secondo conflitto mondiale, negli ultimi quarant’anni ,tra nuove guerre, genocidi, attentati terroristici, totalitarismi e colpi di stato ci sono stati almeno 60 milioni di vittime, una cifra equivalente al numero dei morti provocati dalla Seconda guerra mondiale. E le vittime sono prevalentemente civili, donne, bambini, persone che si recano al lavoro. Le spese militari nel mondo assommano a quasi 700 miliardi di dollari l’anno. L’investimento annuo del 2% di questa somma basterebbe a garantire l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici a tutti gli abitanti di Africa, Asia e America latina.

Adesso comprendiamo perché la Resistenza non possa definirsi assolutamente compiuta: il reale obiettivo della lotta alle dittature, cioè la realizzazione di uno stato europeo capace di garantire stabilità politica e sociale, nonché la solidarietà tra tutti i popoli, non è stato ancora realizzato.

La Resistenza non è un valore che va ricordato come un fatto storico del passato , ma rappresenta un’ideale oggi più attuale che mai, un obiettivo che dovrebbe esser portato a compimento. Un desiderio di tutti i giovani che dovranno affrontare gli anni che verranno. In questo contesto, è necessario completare la Resistenza per la costruzione di una democrazia europea più solida e per un mondo migliore.

Resistere al tentativo di globalizzare un mondo sotto poteri falsamente democratici e di annullare tutte le particolarità nazionali e individuali.

Resistere al controllo sempre più ampio e capillare sulle nostre vite da parte dei poteri globalizzanti. Resistere alle guerre nel mondo e alle politiche militari che non portano certo alla pace… Resistere sempre nel desiderio di salvare la nostra libertà da qualunque tentativo anche nascosto di toglierci la possibilità di agire nella nostra dignità e individualità. Resistere e mantenere desideri di pace e di collaborazione.

La luce di cui parla Pasolini è la luce della libertà , della giustizia, della divisione equa delle ricchezze che la Terra elargisce senza differenze e con grande generosità a tutta l’Umanità, ma che una parte dell’Umanità cerca sempre di depredare e di trattenere per sé, mantenendo in vita anche nel nostro secolo XXI la schiavitù e la sudditanza. Per questo dobbiamo Resistere!! Per creare una nuova consapevolezza di dignità e di libertà assoluta dell’uomo, al disopra di ogni ideologia politica.





Da quando la Costituzione italiana è entrata in vigore, crediamo di aver messo al sicuro il nostro sistema democratico. Dobbiamo comprendere invece che esso non rappresenta un valore assoluto, ma un processo per cui occorre continuamente impegnarsi affinché non crolli.

“Il numero di parole conosciute e usate è direttamente proporzionale al grado di sviluppo della democrazia e dell’uguaglianza delle possibilità. Poche parole e poche idee, poche possibilità e poca democrazia; più sono le parole che si conoscono, più ricca è la discussione politica e, con essa, la vita democratica.” (G.Carofiglio, La manomissione delle parole).

Abbiamo riflettuto su un ideale decalogo dell’etica democratica e sono risultate queste parole:

1.la fede in qualcosa

2 la cura delle personalità individuali

3 lo spirito del dialogo

4 il senso dell’uguaglianza

5 l’apertura verso le diversità

6 la diffidenza verso le decisioni irrevocabili

7 l’atteggiamento sperimentale

9 la responsabilità dell’essere maggioranza e minoranza

10 la cura delle parole



Art. 54 della Costituzione Italiana

Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Concludiamo con il commento all’articolo di Piero Calamandrei, uno dei padri della Costituzione

"Questa è la grande eredità ideale che la Resistenza, anche quando i suoi eroismi saranno trasfigurati dalla leggenda, avrà lasciato al popolo italiano come viva forza politica del tempo di pace: il senso della democrazia; il senso del governo del popolo: del popolo che vuole governare da sé, che vuole assumere su di sé la responsabilità di governarsi, che vuol cacciare via tutti i tiranni, tutti i padroni, tutti i privilegiati, tutti i profittatori, e identificare finalmente, in una Repubblica fondata sul lavoro, popolo e Stato".

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®