'Ex marito violento assolto? Problema culturale è del pm, che non ha capito la gravità dei fatti'
Carlà a Adnkronos "Si tratta di un problema culturale non solo per l'imputato e per le persone coinvolte ma anche per gli operatori della giustizia"
Martedi, 12/09/2023 - **Violenza donne: Carlà (Noi Rete Donne), 'ex marito violento assolto? Problema culturale è del pm'** 'Non ha capito la gravità dei fatti'
Roma, 11 set. (Adnkronos) (Chc/Adnkronos)
Maltratta per anni la moglie ma il pm chiede l'assoluzione dell'uomo perché le vessazioni sarebbero 'un fatto culturale'. E' la storia che vede protagonista una coppia originaria del Bangladesh, raccontata oggi da 'Il Giornale di Brescia'. La donna, una 27enne italiana di origine bengalese, nel 2019 ha denunciato il marito per maltrattamenti; la procura di Brescia però, prima ha proposto l'archiviazione e poi - dopo che il gip ha ordinato l'imputazione coatta - l'assoluzione dell'uomo, perché - scrive il pm nelle conclusioni depositate dalle parti - 'i contegni di compressione delle libertà morali e materiali della parte offesa da parte dell'odierno imputato sono il frutto dell'impianto culturale'.
"La formazione culturale del pm, evidentemente, l'ha portato a non capire la gravità dei fatti che sono stati rappresentati e a chiedere l'assoluzione dell'uomo", ha commentato all'Adnkronos Daniela Carlà, promotrice di Noi Rete Donne, una rete nazionale che da oltre un decennio sostiene la Democrazia Paritaria perseguendo l'obiettivo di una adeguata partecipazione femminile ai vertici e in generale negli organi decisionali, di natura pubblica e privata, in tutti i settori: dalla cultura alla scienza, dal diritto alla politica all'economia.
"Si tratta di un problema culturale non solo per l'imputato e per le persone coinvolte ma anche per gli operatori della giustizia. Al di là del fatto che bisogna sempre approfondire e conoscere i singoli fatti, quando parliamo di un problema culturale sembra quasi un'attenuante, una circostanza di minor gravità. Ma non è così, anzi, è il contrario. Per me si tratta di un problema che danneggia la democrazia paritaria che noi tanto invochiamo e per far sì che la situazione cambi ci vogliono strumenti e tanto impegno. Nulla impatta più della cultura, proprio per questo è necessario ripartire dai più giovani senza però dimenticare di educare tutti gli operatori, affinché non si ripresentino situazioni simili".
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