Commissione delle Elette - Empowerment femminile nella Pubblica Amministrazione e nella vita. Rappresenta di genere negli organi del Comitato promotore: un Odg
Domenica, 11/12/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2011
Grande soddisfazione per il seminario “Da Venere a Minerva, identità, dignità, sicurezza, creatività - visioni e ispirazioni di empowerment femminile nel settore della Pubblica Amministrazione”, rivolto alle donne dirigenti e dipendenti comunali.
Ci sono molte strategie e teorie innovative che possono migliorare non solo la realizzazione della propria personalità e le proprie relazioni, ma anche in generale le condizioni oggettive di lavoro e le performance. Il seminario, negli intenti delle organizzatrici, “non ha la pretesa d’insegnare né di influenzare i comportamenti altrui, piuttosto di evidenziare le proprie debolezze sia in giovane età che in menopausa, partendo dalla propria identità, attraverso il proprio comportamento. Ogni comportamento è comunicazione: i gesti, le parole, l’espressione, gli sguardi, la morbidezza del corpo, la distanza fisica possono influenzare e guidare in modo consapevole e mirato il nostro interlocutore verso il traguardo prefissato”.
Protagoniste di questo percorso di conoscenza sono proprio le singole persone che, imparando a guardarsi dentro, possono sviluppare doti comunicative efficaci e utili sia nella vita che nel lavoro. Le donne possono allenare l’assertività, come capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni, in modo responsabile e rispettoso sia dei propri diritti che dei diritti altrui. L’assertività è fondamentale per tenere in equilibrio sentimenti negativi e positivi, aiuta a esprimersi in modo corretto e educa all’autocontrollo, ma è anche la capacità di chiedere in modo propositivo e costruttivo ciò che si desidera o di esprimere con tranquillità il proprio disaccordo.
Le donne, a cui spesso si rimprovera di non saper gestire l’emotività, hanno invece un grande potenziale. Essere assertive significa avere fiducia in se stesse, saper ascoltare, avere degli obiettivi chiari, saper dire no, assumersi rischi e responsabilità. Vuol dire anche saper ammettere i propri errori e imparare a criticare proponendo soluzioni costruttive. In questi esempi, il principio di reciprocità è fondamentale, perché il rispetto di sé e il rispetto degli altri devono andare di pari passo. Saper distinguere i comportamenti aggressivi, passivi e assertivi, privilegiando questi ultimi, è una strada verso la realizzazione di sé. Così come è utile saper valorizzare le esperienze positive. Sono tutte qualità che possono essere esercitate e, per fare questo, la Commissione delle Elette ha voluto creare lo spazio e il tempo di valorizzare tante donne che ogni giorno svolgono un importante ruolo sociale con il loro lavoro.
“Ciò che conta è la realtà soggettiva e personale, cosa fare o non fare, dire o non dire, cosa ci dà gioia e cosa ci rattrista, dipende dal livello di creatività che siamo disposte a usare per arrivare dove vogliamo essere. La creatività è utile per aver fiducia nelle proprie qualità e anche nell’organizzazione del lavoro” si legge nel volantino dell’iniziativa.
La Commissione delle Elette di Roma Capitale ha promosso questa specifica formazione per le donne insieme all’Assessorato alle politiche delle Risorse Umane e a Roma Capitale, in collaborazione con la Professional Women's Association (PWA), associazione di donne professioniste che da 20 anni supporta e promuove il lavoro delle donne nel mondo. Il seminario si è tenuto in novembre a Roma presso la Sala della Protomoteca di Palazzo Senatorio, in piazza del Campidoglio.
Rappresentanza olimpica, un Ordine del Giorno di Cirinnà e Azuni
Mentre continua la battaglia nel Comune di Roma sulla rappresentanza femminile nella Giunta e si attende l’udienza, fissata dal TAR per il 25 gennaio, in merito alle cosiddette quote rosa nella giunta capitolina, le consigliere Azuni e Cirinnà, componenti della Commissione delle Elette del Comune di Roma, hanno riportato una vittoria per le donne in relazione alla parità di rappresentanza negli organi del Comitato promotore dei XXXII Giochi olimpici e dei XVI Giochi Paraolimpici del 2020, per i quali la città di Roma si è candidata. Nell’ordine del giorno, presentato ed approvato nel mese di luglio, si
prevede infatti che, nella nomina degli organi del Comitato Promotore dei Giochi, che avrà il compito di svolgere “attività commerciali e accessorie, attuare ogni operazione finanziaria e patrimoniale, attiva e passiva, di natura mobiliare e immobiliare, ritenuta necessaria e utile, e potrà partecipare a società ed enti aventi finalità analoghe e affini”, siano adeguatamente rappresentate le figure femminile e garantita la rappresentanza di genere. Le Consigliere nel formulare la proposta hanno messo in evidenza come le caratteristiche del comitato si improntano quali attività di tipo aziendale con tutte le caratteristiche proprie ricomprese nel codice delle pari opportunità. Hanno inoltre messo in evidenza che lo Statuto del Comune di Roma, all’art. 4 – “Azioni positive per la realizzazione della parità tra i sessi”, promuove e garantisce “ l’attiva partecipazione culturale, sociale, lavorativa e politica delle donne nell’Amministrazione e nella città” e che nell’art. 5 dello stesso – “ Principio della pari opportunità in tema di nomine”, comma 1, è espressamente disposto che: “ Nei casi in cui il Sindaco ed il Consiglio Comunale debbano nominare o designare, ciascuno secondo le proprie competenze, rappresentanti in enti, istituzioni, ovvero in altri organismi gestori di servizi pubblici, fra i nominati è garantita la equilibrata presenza di
uomini e di donne. L’equilibrio, in ogni caso, è assicurato tra i rappresentanti complessivamente nominati e designati
nel corso del mandato”. Azuni e Cirinnà in una nota hanno dichiarato che “il comune di Roma si caratterizza in negativo per il rispetto delle pari opportunità, per la misera rappresentanza femminile sia in Giunta Capitolina, sia negli organi di vertice
delle numerose holding comunali. La pressoché nulla rappresentanza delle donne al vertice e nei centri decisionali del comune di Roma è in contrasto con numerose normative nazionali, con lo Statuto del Comune di Roma e con tutti gli interventi istituzionali tesi a ristabilire il rispetto doveroso delle pari opportunità. Soprattutto, è in contrasto con il forte sentimento popolare che le donne di questo paese stanno manifestando con adesioni massicce, negli ultimi mesi, per chiedere dignità,
potere decisionale, rappresentanza, diritti.” L’approvazione dell’ordine del giorno per l’equa rappresentanza delle donne nel
Comitato promotore della candidatura della città di Roma ai XXXII Giochi olimpici e ai XVI Giochi Paraolimpici del 2020 permetterà, grazie alla partecipazione negli organi decisioni dello stesso Comitato, ad energie e forze femminili di prendere parte alle decisioni in merito alle opere, infrastrutture, attività ed eventi speciali ricompresi nel grande progetto di promozione della città in vista della gara per l’assegnazione dei Giochi del 2020.
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