Martedi, 15/04/2014 - Una decisione, quella del Tribunale di Sorveglianza che ricorda vagamente i “fioretti” in uso nell’ambito cattolico di anni orsono, quando si dovevano rieducare piccoli peccatori. Come gridare al mondo l’indignazione di non appartenenza a un popolo da operetta? Una delle tante definizioni di un cittadino europeo meno offensiva per giustificare il fenomeno berlusconiano: “Italia, Paese delle Operette”! E’ un Paese cliente habitué degli spettacoli di operetta o un Paese dove le trattative Stato-Mafie si sono spinte verso un punto senza ritorno?
Le sentenze vanno accettate, ma il vissuto dei cittadini onesti, che lottano lealmente per sopravvivere anche in questo difficilissimo momento storico, non può essere di accettazione acritica verso le istituzioni. Delle forti perplessità sussistono sul fatto che la Legge non sia uguale per tutti… Il fermo di Dell’Utri pone delle serie riflessioni sul collegamento di alcune parti dello Stato con le organizzazioni mafiose. A maggior ragione le persone oneste si sarebbero aspettate una soluzione più coerente rispetto alle sequenze del mondo reale, ma ci saranno state ragioni complesse se dopo alcuni giorni di riflessione da parte del Tribunale di Sorveglianza si è arrivati all’attuale decisione. Ragioni di Stato. Lo slogan “giudici di sinistra” non cesserà per questa “clemenza”, ma sarà una conferma per tutti coloro che credono all’innocenza di un uomo “perseguitato”… C’è un meccanismo difensivo, che Sigmund Freud ha illustrato molto bene, quello della negazione, e successivamente della proiezione, che predispone persone comuni a credere a complotti, paranoie, e tantissime altre menzogne. A tale proposito esiste un libro scritto nel 2003 da J. D. Smith in lingua inglese intitolato: “MAFIA”, The complete history of a criminal World”, Editore Capella, pag. 195: A Change of Allegiance: The Rise of Silvio Berlusconi and Forza Italia”; libro che varrebbe la pena di leggere e tradurre in lingua italiana, completo di tante foto e fatti che la gente comune, amante delle storie da telenovela, non sembra conoscere. Quante verità esistono nelle parole di Grillo a questo proposito! Mi chiedo solo come farà il Movimento a evitare il fenomeno delle infiltrazioni, che anche in due soli anni di legislatura arrecherebbero danni irreversibili a qualsiasi idealità e senso civico. “L’iperedonismo” del discorso capitalista, imperativo della nostra epoca -come lo definisce Massimo Recalcati-, che ci fa correre per accaparrare oggetti di piacere per identificarsi con essi ogni giorno, la ricerca del godimento nella titolarità costosa ed effimera per un nuovo modello di qualcosa, che già alla fine della giornata sarà da sostituire, da rottamare, a quale tipo di coscienza può condurre? Cambiare solo in nome del nuovo non sembra proprio soddisfare i bisogni profondi, reali delle persone. L’ultimo ventennio e non solo, ha trascinato l’animo umano in una difficoltà concreta di sottrarsi alla menzogna, problematica evidente dalla sfera pubblica a quella privata. Non per questo l’essere umano dotato di coscienza deve rassegnarsi alla rinuncia degli ideali, dei sogni e del desiderio di una vita equilibrata.
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