Venerdi, 27/06/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2014
È l’amore negato da bambini la causa delle sofferenze che tracciano la trama del romanzo - opera prima - di Rita Casula e che unisce in un imprevedibile appuntamento la protagonista, Liza, e Alessio, il giudice ritenuto responsabile di una sentenza poco ponderata. Ma la realtà è sempre altra da quella percepita. La realtà è quella che ci vogliamo raccontare, per non soffrire, per non pensare, per non ricordare. E le pagine che veloci si fanno leggere di Doppio specchio, ne sono conferma. Uno stile asciutto e curato porge il racconto che si svolge in un limitato arco di tempo - da marzo a settembre 2011 -, ma che riserva continue sorprese con affondi nel passato, per cercare le tessere di un mosaico che si comporrà solo alla fine. La conclusione, non scontata, lascia al lettore l’onere di riflettere sul senso delle relazioni e sul valore che diamo agli eventi della nostra esistenza. È proprio Liza a lasciarci, bruscamente, con un interrogativo che ciascuno potrà risolvere a suo modo.
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