Idee - Se sei una donna intelligente e sensibile, non puoi non accorgerti dell' intoppo
Iori Catia Domenica, 06/10/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2013
Se sei una donna intelligente e sensibile, non puoi non accorgerti dell' intoppo. Ti si dice che puoi fare, osare e avventurarti per il mondo ma poi, giorno dopo giorno, ti scontri con il limite delle tue energie e il pressapochismo del mondo intorno a te. Certo la consapevolezza oggi non manca e leggere di prima mattina che il marito infuriato e addolorato per aver perso il lavoro, spacca sul capo della moglie due seggiole della cucina, non fa che indurci a riflettere sul bisogno di sceglierci compagni sani ed equilibrati.
Ma l'intoppo con cui aprivo il pezzo sta qui. Credo pure io che la famiglia sia la prima società naturale e che i bambini abbiano bisogno di due riferimenti solidi e maturi per crescere con un minimo di affetto e sicurezza. Ma qui sta l' intoppo. Dove sono le agenzie educative che crescevano ragazzini e fanciulle in erba verso un' accurata gestione di sé e del proprio corpo, con un'attenzione mirata al riconoscimento dei propri sentimenti e delle emozioni conflittuali che dall' adolescenza in poi esplodono come geyser sconosciuti? Come si fa a pensare, fatta eccezione per alcuni fortunati casi, che i giovani di oggi al di là delle performances sportive e scolastiche, crescano anche "dentro" imparando il rispetto di sé, della bellezza dell'altro, e dandosi quelle tre o quattro norme di disciplina fondamentali per non essere comprati dalla fretta e dal consumismo che pervadono ogni momento della vita "fuori"?
Ma voi ve lo immaginate un mondo di pseudo famiglie fatte da genitori sempre confusi e distratti su tutto alle prese solo con i bisogni materiali della famiglia e alla bene-meglio sui propri personali ingorghi psico-professionali?
Voglio dire che tutti, uomini e donne, siamo chiamati ad occuparci del nostro giardino interiore, di raccogliere amore dentro di noi, aggrovigliandolo su ideali, sogni, progetti e meraviglie della vita, prima di pensare di dare origine a una famiglia degna di questo nome.
I nostri figli ce ne saranno grati e noi staremo meglio con noi stessi perché daremo loro un messaggio di fiducia nella vita e nella sua costante benedizione.
La gioia è contagiosa ma è un bene prezioso da far spuntare come una tenera piantina in una coppia consapevole del proprio valore e del grande disegno che è chiamata ad illustrare. Se l'uomo è attento e ben predisposto, la donna - ne sono certa - quando ha le idee chiare su come e su cosa è chiamata ad essere lo aiuterà sicuramente a dare il meglio di sé, custodendo con cura, come solo certe nonne sapevano fare, i misteri più profondi della vita, quelli della pazienza, della fiducia amorosa fondata sull'ascolto del cuore proprio e della propria famiglia.
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