Login Registrati
Essere donna, un progetto con le ragazze Rom

Essere donna, un progetto con le ragazze Rom

La vita testimoniata proprio da loro, le ragazze Rom, grazie ad un progetto presentato a Roma alla Casa Internazionale delle Donne

Lunedi, 30/06/2014 - L’incontro per presentare il progetto Essere donna che ha coinvolto un gruppo di ragazze Rom si è svolto alla Casa Internazionale delle Donne (Roma) il 25 giugno scorso. Promosso dalla Consigliera di Parità della Regione Lazio, Alida Castelli è stato introdotto dalla Dirigente del Centro per la Giustizia Minorile del Lazio Donatella Caponetti.

Vi hanno preso parte i responsabili del progetto in rappresentanza degli Enti che lo hanno promosso e realizzato Save the Children e Civico zero, alle educatrici del Centro per la Giustizia Minorile, e la presidente della Consulta femminile della Regione Lazio. Sicuramente più emozionante e coinvolgente sono stati però la presenza e gli interventi delle ragazze Rom sia quelle che avevano partecipato al progetto che altre che erano state coinvolte.

Essere donna è un progetto, che forse per la prima volta, ha voluto affrontare in modo esplicito una riflessione sulla condizione delle ragazze e delle donne Rom che sono presenti nel nostro territorio. È stato rimosso un velo di diffidenza da parte delle ragazze, ma ha soprattutto messo in luce una condizione femminile di sudditanza in una comunità maschilista che sembra immobile nel tempo. Una condizione femminile che parla, a chi sa vedere, di difficoltà e sofferenze, di donne prive di diritti, con un destino già definito dalla nascita: poca se non nulla istruzione, matrimoni in età giovanissima, figli e spesso anche il carcere.

Nel percorso del progetto non si sono tanto affrontate le responsabilità istituzionali, enormi nel non saper/voler affrontare questo problema, dove piuttosto che inclusione si è prodotta segregazione, discriminazione, esclusione, ma si è cercato di dialogare con le ragazze a partire dalla condizione delle donne italiane dalla loro storia e dalle loro conquiste, ricordando situazioni che avevano anche molto in comune con la situazione attuale delle donne Rom.

Diritti quindi da conquistare anche per loro, dal diritto allo studio, alla contraccezione, ad una maternità consapevole fino al diritto al lavoro senza il quale non può esserci per loro nessuna emancipazione.

Le testimonianze delle ragazze Rom hanno portato nel dibattito le loro difficoltà nei confronti di una scuola che vuole tutti uguali e che presuppone uguali opportunità, di un mondo degli altri, tutti noi, che non solo non accoglie ma discrimina molto duramente. E dall’altro, la loro società, dove le ragazze vengono “vendute” in occasione del matrimonio non solo ad un uomo ma ad una famiglia intera che ha qualunque potere su di loro e richiede ubbidienza assoluta ai componenti maschi e anche alla suocera e alle cognate.

Un confronto duro, molto interessante, ma che ha anche lasciato in tutte un velo di tristezza, la tristezza derivante da un senso di impotenza e di frustrazione per non riuscire a pensare una possibilità di cambiamento per tutte loro. Eppure è proprio da loro, dalle ragazze, che si può cambiare.





Programma

http://www.noidonne.org/files/allegati/DNN_VITO.pdf



Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®