Dico dunque sono - Il linguaggio della prostituzione coincide col linguaggio del mercato
Morselli Gianna Martedi, 15/09/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2009
In Italia amiamo molto usare parole che appartengono ad altre lingue, ci pare più sofisticato, più moderno usare termini globali.
Nella primavera scorsa è sbocciata in maniera prorompente, a livello mediatico, ed è entrata prepotentemente nelle nostre case, la parola "escort".
"Escort" è un termine di derivazione anglosassone usato per indicare un accompagnatore o accompagnatrice e in senso lato: prostituta d'alto bordo. Asettica, persino accattivante questa parola, fino a poco tempo fa sconosciuta alla maggior parte delle persone, dà un tocco esotico a una attività che già dai tempi dell'antica Grecia veniva e viene tutt'ora chiamata prostituzione. In tempi di crisi pare sia un'attività che "regge". Il mercato pare non risentirne, anzi sembra sia diventata un mezzo ormai consolidato per arrivare a dare e/o ottenere impieghi nei vari settori lavorativi.
Roberta Tatafiore in "Sesso al lavoro" descriveva con acutezza, in tempi non sospetti, il funzionamento che sta alla base dell'attività di prostituzione. Lo sintetizza molto bene in questo passaggio che riporto fedelmente: "Il linguaggio della prostituzione coincide col linguaggio del mercato. E il mercato, lo sappiamo, definisce merce, offerta, domanda, congiuntura: gli ingranaggi di un meccanismo che fa uso anche di corpi e anime, che omologa in una pretesa di parità di rapporti umani disuguali e che nasconde sotto il termine di reciproca convenienza l'esercizio dello sfruttamento".
La parola "prostituzione" deriva dal verbo latino prostituere (pro, "davanti" e statuere, "porre"), indica la persona che come una merce viene "posta (in vendita) davanti" alla bottega del suo "padrone".
Il Mercato rischia di diventare l'unico "padrone" che regola vite e esperienze delle persone rimandando così un'immagine di anime poco pensanti e di corpi ridotti a carrelli della spesa. E allora pensare a una rilettura oggettiva e più ampia del significato della parola, "prostituzione," porta ad andare oltre al mero significato che viene attribuito al fenomeno delle escort, ma riguarda ambiti ben più ampi, dove tutte/i siamo nostro malgrado coinvolti e sfruttati.
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