È uno scrittore romagnolo con la passione per il genere noir, ma non solo. Enrico Carlini ha ben due lauree, la prima in Storia Contemporanea e la seconda in Scienze dell'Informazione.
Mercoledi, 23/10/2013 - È uno scrittore romagnolo con la passione per il genere noir, ma non solo. Enrico Carlini ha ben due lauree, la prima in Storia Contemporanea e la seconda in Scienze dell'Informazione. Lavora presso l'ente nel quale ha conseguito le Lauree, ma ha iniziato a scrivere romanzi inaugurando il debutto letterario con l'opera dal titolo "Il contrabbandiere" che racconta le avventure di un commissario di polizia alle prese con una serie di casi irrisolti nella riviera romagnola.
Ora è uscita la nuova opera dal titolo "Simmetria mortale" e si preannuncia come un interessante seguito della prima, perché racconta sempre del commissario Fabio Forti alle prese con le sue investigazioni.
Ma parliamo di queste opere direttamente con l'autore che saprà farcele conoscere meglio.
Salve Enrico,
piacere di conoscerti. Allora, sono molto curiosa di conoscere la storia di uno studioso che si appassiona al genere noir al punto da raccontare le avventure di un commissario di polizia. Come e da cosa nasce questa intuizione?
RISPOSTA:
Nasce dalla constatazione che molti eventi storici, determinanti per la comprensione del mondo di oggi, si trovano ancora avvolti in una cortina di mistero che le spiegazioni degli studiosi riescono solo parzialmente a penetrare. Mi riferisco, ad esempio, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale oppure all'ascesa al potere di Adolf Hitler: in questi casi, come in tanti altri, si ha l'impressione di trovarsi di fronte a decisioni prese da cerchie ristrette di persone, nel corso di riunioni informali, che risultano determinanti per il destino di altri milioni di esseri umani. Del percorso che ha portato a tali decisioni di solito non rimane traccia negli archivi storici eppure si ha l'impressione che ci sia molto di più di ciò che gli studiosi riescono a portare alla luce. Per questo motivo ho pensato che un romanzo poliziesco fosse il mezzo migliore per fare chiarezza su alcuni episodi della storia recente, italiana ed europea, sui quali, visto che tali episodi ricadono ancora nel tempo della cronaca, possiamo solo formulare ipotesi e congetture. In questo senso il romanzo giallo è uno strumento molto efficace per dare voce alle perplessità che tutti noi abbiamo riguardo alle verità ufficiali che ci vengono fornite dai mezzi di informazione.
Quando hai scritto "Il contrabbandiere" e per quale casa editrice?
RISPOSTA:
Ho iniziato a scrivere "Il contrabbandiere" all'inizio del 2009, dopo essere stato assunto a tempo indeterminato. Evidentemente la stabilità lavorativa ha stimolato la mia creatività letteraria; all'epoca però non avevo ancora alcun contatto con le case editrici. Diciamo che scrivevo per passione e per divertimento. Ho trovato il mio primo editore attraverso alcuni amici ai quali avevo fatto leggere il manoscritto, dopo che i tentativi fatti spedendolo per posta alle case editrici si erano rivelati infruttuosi. Edb Edizioni, che ha accettato di pubblicarlo, è una casa editrice di Milano specializzata in romanzi gialli e in informazione locale. Il suo editore è dotato di grande passione e professionalità, ma non possiede una rete di distribuzione nazionale, per cui ho dovuto darmi da fare in proprio per promuovere il romanzo.
È stato difficile raccontare le avventure di un commissario di polizia?
RISPOSTA:
Devo dire di no, anche se può sembrare strano perchè io non ho nessuna esperienza dell'ambiente della polizia e credo di non avere mai messo piede nella Questura di Rimini in tutta la mia vita. Il romanzo era già pronto nel novembre del 2009, quindi sono stato abbastanza veloce a scriverlo. Ho cercato di documentarmi leggendo il resoconto dell'indagine sulla banda della Uno bianca e il manuale di investigazione scritto dall'ex capo della polizia, Manganelli. Però non credo di essere stato molto attento a rispettare le formalità giuridiche o procedurali: alla fine mi sono lasciato guidare dalla mia fantasia nel creare un personaggio che fosse dapprincipio incline ad accettare dei compromessi morali pur di fare carriera, ma che, a mano a mano che la narrazione proseguiva, rimanesse talmente coinvolto dagli sviluppi dell'indagine da rischiare persino la propria integrità fisica pur di giungere alla verità. Non so quanto la figura del commissario Forti sia realistica, a dire il vero; posso solo dire che il romanzo è piaciuto molto a coloro che l'hanno letto. Quindi la formula che ho adottato, mescolare verosimiglianza e fantasia, ha avuto successo.
Raccontaci ora della decisione di ambientare le tue storie in riviera romagnola, come mai questa scelta ben precisa?
RISPOSTA:
La Riviera romagnola è il luogo in cui sono nato e cresciuto, quindi sono molto affezionato a tutto ciò che emerge da questo gigantesco calderone nel quale, durante la stagione estiva, convergono milioni di persone dall'Italia, dall'Europa e dal mondo. Le cronache dei giornali locali sono piene di spunti affascinanti per chi voglia scrivere un noir: lo sviluppo economico ha portato inevitabilmente l' allentamento dei vincoli tradizionali e la disgregazione dei legami sociali, generando così una venalità esasperata che talvolta ha conseguenze drammatiche, sia individuali che collettive. Va anche detto che sulla Riviera romagnola si respira un'aria di libertà insolita per un paese come l'Italia. Questo elemento, unito alla marginalità rispetto ai centri di potere che governano questo paese, può spiegare le tante contraddizioni che avviluppano la vita dei suoi abitanti. Diciamo che i cambiamenti che scandiscono la vita politica ed economica della nazione vengono avvertiti con molta nitidezza da chi vive da queste parti.
Infine, anticipaci qualcosa dell'opera "Simmetria mortale" pubblicata da Robin Edizioni.
RISPOSTA:
"Simmetria mortale" è la seconda indagine del commissario Forti. La vicenda ha luogo alla vigilia delle elezioni politiche del 2006, in un clima di forte inquietudine dovuta ai cambiamenti degli ultimi mesi che hanno riportato a galla, a livello locale, personaggi che non si vedevano più da tempo e che tutti davano ormai per estinti. Si respira un'aria da resa dei conti, densa di rancori e di risentimenti, ed è in questo clima che, una domenica di fine febbraio, il cadavere di una ragazza viene ritrovato in una pineta in riva al mare. Naturalmente il commissario Fabio Forti viene chiamato a indagare sul delitto e, nella sua ricerca della verità, dovrà scontrarsi con una serie di ostacoli, interni ed esterni alla Questura. La scelta del periodo è dovuta alle tante analogie con la situazione presente, oltre al fatto che è stato l'inizio di una fase di trasformazione e mutamento che dura tutt'oggi. Per cui esiste una sorta di continuità tra quel periodo e lo stadio attuale.
Per info, invitiamo il pubblico a cliccare a questo link: http://www.robinedizioni.it/nuovo/simmetria-mortale .
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