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Emozioni criminali, organizzata dall'Università di Sassari, SENZA RELATRICI

Emozioni criminali, organizzata dall'Università di Sassari, SENZA RELATRICI

All'incontro fissato per il 27 settembre sono previsti solo relatori, nonostante l'Ateneo abbia un Centro Interdisciplinare per gli Studi di Genere, A.R.G.IN.O.

Lunedi, 27/09/2021 - Al Magnifico Rettore dell’Università di Sassari
Prof. Gavino Mariotti

Al Sindaco della Città di Sassari
Prof. Gian Vittorio Campus

Al Signor Presidente del Tribunale di Sassari
Dott. Massimo Zaniboni

Al Signor Presidente dell'Ordine degli Avvocati
Avv. Giuseppe Conti

Al Chiarissimo Prof. Giancarlo Nivoli
Presidente della Società Italiana di Psichiatria Forense


Roma, 21 settembre 2021


Magnifico Rettore,
Egregio Sindaco, Signor Presidente, Chiarissimi Professori,

Noi Rete Donne da oltre un decennio pone al centro della propria azione il perseguimento della democrazia paritaria. Riteniamo, però, che l'obiettivo della partecipazione femminile agli organi decisionali, di natura pubblica e privata, sia strettamente collegato ad una serie di altri fattori che ostacolano la visibilità delle donne che operano nella cultura, nella scienza, nel diritto, nella politica, nell’economia. Le donne sono presenti in grande misura in tutti i più diversi campi, ma in alcuni di questi, in particolare, la loro presenza è offuscata, la loro autorevolezza è negata, la loro competenza non è riconosciuta e ciò impedisce loro di raggiungere i vertici.

Tra i fattori che ostacolano la crescita professionale delle donne, esercita un ruolo fondamentale l’esclusione da molti eventi di rilevo, poiché la loro assenza ne delegittima il ruolo. Abbiamo recentemente preso visione della locandina relativa alla Conferenza "Emozioni criminali", organizzata dall'Università di Sassari, che si terrà il 27 settembre 2021 presso l'Aula Magna, e abbiamo constatato che, purtroppo, su un tema di così grande rilevanza per la vita delle donne, non è stata coinvolta alcuna rappresentante femminile. E ciò, nonostante l’Ateneo vanti la presenza di un Centro Interdisciplinare per gli Studi di Genere, A.R.G.IN.O.
Anche il titolo e il sottotitolo dell’evento, rappresentano un approccio “medicalizzante” con cui pare venga affrontato il tema della violenza di genere, e sembra sottovalutare il fatto che essa sia un fenomeno strutturale, che trova la sua matrice culturale nel patriarcato.

La declinazione esclusivamente al maschile degli oratori implica una pericolosa rimozione di genere e offre una visione distorta e incompleta dell’impostazione culturale del nostro Paese e della ricerca. Siamo certe che non si possa mettere in discussione la presenza nel mondo accademico italiano, ed anche nel vostro Ateneo, di esperte con competenze adeguate, non solo per affrontare gli argomenti trattati, ma anche per offrire sguardi e approcci differenti, arricchendo così il dibattito.

Pensiamo fortemente che dall’ambiente universitario, fucina di giovani talenti del futuro, congiunzione tra attività di studio e mondo produttivo, debba promanare una bilanciata, adeguata rappresentanza di genere in ogni occasione, affinché innovazione e inclusività siano il fattore determinante del cambiamento. Il vostro Ateneo è composto da un numero significativo di studentesse e di docenti donne che è giusto e rispettoso coinvolgere e rappresentare, nei momenti di riflessione, di studio e dibattito interno. Ancor più se a partecipazione e visibilità esterna.

Noi Rete Donne auspica, pertanto, un adeguato riequilibrio di genere delle presenze nell’evento precisando che non troviamo utile affrontare un tema così delicato, come la violenza maschile sulle donne, senza la voce di queste ultime.

Distinti saluti.

Noi Rete Donne
Daniela Carlà, Susanna Pisano, Maria Francesca Fantato, Sabrina Cicin

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