Giovedi, 22/09/2016 - Emma Watson. '' La sicurezza delle donne è un diritto''
di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media
Vi ricordate il personaggio di Hermione Granger nella serie cinematografica di Harry Potter? Lo impersonava Emma Charlotte Duerre Watson, attrice, modella nel 1990 e attivista britannica che ha raggiunto la fama mondiale proprio dopo questa interpretazione durata dal 2001 al 2011.
E’ stata protagonista in Bling Ring, film di Sofia Coppola in concorso al Festival di Cannes 2013 nella sezione Un Certain Regard. Nel 2015 ha interpretato Angela Gray nel thriller Regression, diretto dal regista premio Oscar Alejandro Amenábar. Solo per citare alcuni suoi lavori.
Ha iniziato giovanissima.
Viene da una famiglia numerosa con due sorelle e due fratelli. Mentre recitava nello stesso tempo studiava all’Università di Brown (2009–2014) e due anni fa ha trovato anche il tempo e l’entusiasmo per diventare Ambasciatrice Onu.
Energia e vitalità alle stelle come si addice ad una ragazza della sua età.
Ora ha 26 anni e come Ambasciatrice Onu Emma Watson è tornata a parlare di diritti e uguaglianza. Il suo discorso odierno all’ONU è stato: '' La sicurezza delle donne è un diritto''
Un discorso sull'Università come luogo di cultura e di rifugio contro ogni forma di violenza e a favore delle donne e di tutte le minoranze che vedono i loro diritti negati.
L'attrice britannica è anche il volto della campagna HeForShe per l'uguaglianza di genere. "Sappiamo che se daremo agli studenti una prospettiva diversa sulla realtà, allora la società potrà cambiare" ha detto.
Due anni dopo la prima applauditissima volta, Emma Watson è tornata dunque davanti all'assemblea generale della Nazioni Unite a New York, riapplauditissima, al termine del suo discorso ha dichiarato:
“So che la mia esperienza universitaria è stata determinante per quello che sono oggi, e questo vale certamente per molte persone. Ma cosa succede se il nostro percorso universitario ci mostra che le donne non sono adatte alla leadership?- ha detto con semplicità-
E se ci dimostra che sì, le donne possono studiare ma non dovrebbero tenere un seminario? E se, come ancora accade in molti posti nel mondo, ci dimostrasse che le donne non appartengono affatto a quel luogo?.
E se, come avviene in troppe università, ci viene trasmesso il messaggio che la violenza sessuale non è in realtà una forma di violenza?
Questa nostra giovane figlia ci ripaga di tutto il lavoro fatto, in primis ripaga la sua antenata Virginia Woolf che in tempi non sospetti parlò alle figlie degli uomini colti, indicando loro una via, quale l’autonomia economica, le famose “500 ghinee” ed “una stanza tutta per sé” per acquisire la propria libertà.
Emma è la nostra Ambasciatrice, bella , giovane e colta che ha raccolto il testimone, come tante nostre figlie, con fare da farfalla leggera, da atleta di salto in alto, di salto mortale, atterrando a spalle dritti e piedi a terra senz tentennamenti, ha detto chiaro e forte:
“ Sappiamo che se cambiamo l'esperienza degli studenti, se daremo loro una prospettiva diversa sulla realtà, una prospettiva di uguaglianza, allora la società potrà cambiare. -E ancora –
”Il percorso universitario deve far capire alle donne che il loro valore viene stimato. E non solo ma che le donne appartengono alla leadership della stessa università”.
“L'esperienza deve dimostrare che la sicurezza delle donne, delle minoranze e di tutti i soggetti vulnerabili è un diritto e non un privilegio. Un diritto che sarà rispettato da una comunità che supporta e crede nei sopravvissuti.
Un diritto che riconosca che quando la sicurezza di una singola persona viene violata sarà come se fosse violata quella di tutti.”
Così Emma Watson è nostra Ambasciatrice di pace e libertà.
Brava Emma, non possiamo che essere orgogliose di te.
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