Emilia Romagna / Commissione regionale Pari Opportunità - di Giancarla Codrignani
"...non solo ripara tardivamente l'assenza di una Commissione P.O. della Regione, ma ne discute la presidenza prima ancora di approvare la norma istitutiva..."
Mercoledi, 25/08/2010 - Oddio, non ci lasciano neppure finire in pace le ferie! Ormai c'è davvero qualcosa di folle in politica: il centrosinistra che, con o senza trattino, ha bisogno come l'ossigeno del consenso, non solo ripara tardivamente l'assenza di una Commissione P.O. della Regione, ma ne discute la presidenza prima ancora di approvare la norma istitutiva; per giunta come se si trattasse di un incarico qualunque da attribuire secondo manuale Cencelli anche ad una presidente PMI politicamente Udc, priva di competenze specifiche. Se penso che anche Favia (altro uomo politico che ha molto da imparare nonostante si giovi del consenso delle persone - anche donne, ahimè - più politicamente depresse) dice che la nomina gli sta bene, dispero davvero che l'approccio femminile alle istituzioni possa diventare un valore comune. Gli uomini politici dovrebbero sapere che le donne sono estremamente ragionevoli e che perdonano per amore della famiglia e perfino dell'uomo che sa illuderle; dovrebbero sapere anche che, quando il maschio ha la coda di paglia, non è la donna che ricatta sul perdono, è invece lui che monetizza con un dono il proprio senso di colpa. Ma la vita privata - si sa - è come la storia e non insegna.
Dunque, quelle di noi che non ricattano e sono vere signore, soprattutto se interne ai partiti, dovrebbero cercare di influire sui termini di approvazione della delibera istitutiva, anche perché è poco decoroso che non sia stata redatta e applicata. Le meno rispettose pretendano di essere rispettate: a prescindere dai termini in cui debbono essere definite le pari opportunità (che ormai realisticamente sul piano del lavoro temo riguardino prima di noi gli immigrati), è necessario che le donne dell'Emilia/Romagna sappiano se la Regione ha in mente la tutela della dignità e dei diritti specifici delle donne o crede che anche la politica di genere sia "mediazione a mezzo di mediazioni". Ovvio che dovrebbero saperlo presto, anche per regolarsi, almeno a Bologna, su come votare....
Lascia un Commento