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Emilia Romagna: alle votazione con la doppia preferenza di genere e liste paritarie

Emilia Romagna: alle votazione con la doppia preferenza di genere e liste paritarie

La prima legge quadro in Italia per la "Parità e contro le discriminazioni di genere" in attuazione della convenzione di Istanbul

Lunedi, 04/08/2014 - Emilia Romagna: alle votazione con la doppia preferenza di genere e liste paritarie. La prima legge quadro in Italia per la "Parità e contro le discriminazioni di genere" in attuazione della convenzione di Istanbul



Riceviamo e volentieri pubblichiamo



Il 25 giugno 2014 è stata "un’ottima giornata per l’Emilia-Romagna, ma anche una bella giornata per l’Italia. La Regione Emilia-Romagna ha avuto e sta avendo la maturità di assumere un provvedimento molto importante per le donne e per gli uomini, perché i diritti di parità e di uguaglianza e le azioni positive per migliorare il benessere della collettività sono un motore di sviluppo sociale. È l’ora del cambiamento. È l’ora dell’innovazione. È l’ora dell’emancipazione della società".

Questo il cuore della dichiarazione che la presidente della Commissione regionale per la Parità e coordinatrice nazionale delle presidenti degli organismi di pari opportunità delle Regioni italiane, Roberta Mori, ha rilasciato all’indomani dell’approvazione della prima Legge regionale quadro in Italia che attua per quanto di competenza la Convenzione di Istanbul in vigore dal primo agosto 2014.



Con approccio gender mainstreaming sono stati affrontati gli ambiti discriminatori della soggettività femminile nella società attivando tutti i possibili anticorpi, dal riequilibrio nella normativa elettorale, alla prevenzione e contrasto della violenza di genere, dall’occupazione a una corretta rappresentazione della donna sui media. Empowerment e partecipazione femminile, assenza di discriminazioni, equità, sono gli obiettivi delle nuove norme (L.R. 27 giugno 2014, n. 6).



"La parità non è un’opinione ma un diritto, e la democrazia paritaria non è un vezzo femminile, bensì una componente essenziale del principio di uguaglianza sostanziale, di qualità e benessere sociale" ha spiegato Roberta Mori nella sua relazione in Aula. "Quando, dunque, si dichiara di sostenere le pari opportunità, di sostenere la parità, in particolare di sostenere la soggettività femminile, non solo si riconosce l’importanza di garantire la libera, piena, autonoma espressione delle donne nella società, ma si afferma un ruolo attivo delle collettività e delle istituzioni nel concorrere a formarla, mettendo al centro dello sviluppo la persona."



La Regione Emilia-Romagna raccoglie la sfida con questa normativa quadro che rappresenta l’esito di un intenso percorso istituzionale e politico, di ascolto e partecipazione iniziato con l’istituzione della Commissione regionale per la parità con potere legislativo nel 2011: "L’impianto della legge si fonda su una serie di risoluzioni tematiche licenziate all’unanimità dall’aula che vanno dalla violenza alla medicina di genere, dalla democrazia paritaria alla cultura di genere; si basa su sedici informative di approfondimento che la Commissione per la parità ha svolto con tutti gli Assessorati di riferimento, con soggetti qualificati di altre istituzioni e associativi; si fonda su una lettura autentica dei bisogni espressi dalle donne che subiscono violenza, costruita intorno alle visite ai centri antiviolenza della Regione Emilia-Romagna, durante le quali come consiglieri/e dei territori abbiamo potuto apprezzare i servizi, il pensiero, la motivazione, l’esperienza e la competenza di presidi socio-culturali di prevenzione alla violenza di genere indispensabili; si fonda sull’apporto di enti locali, organizzazioni, associazioni femminili, università, ordini professionali, sindacati e tanti altri soggetti che ci hanno aiutato nelle sei audizioni conoscitive svolte in Commissione per la parità, a centrare temi, proposte, azioni utili al miglioramento di una comunità regionale avanzata, che non si ferma, che non sta a guardare, che si assume la responsabilità, che guida i processi e non li subisce, come abbiamo già dato prova di saper fare in tante altre circostanze."



"Sottesa a tutta la legge l’idea di una società che si attrezza per prevenire e contrastare a tutto campo la violenza contro le donne, si impegna a fare la propria parte, consapevole che non tutto è nelle nostre mani, ma che noi ci siamo. E’ infine motivo di orgoglio – conclude la consigliera dell’Emilia-Romagna – l’approvazione nei giorni scorsi della nuova legge elettorale regionale (L.R. 23 luglio 2014, n. 21) che, in attuazione del dispositivo sulla rappresentanza, introduce la parità in lista e la doppia preferenza di genere, consentendo ai nostri cittadini di eleggere un’Assemblea legislativa più equilibrata e paritaria."

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