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Emergenze ambientali, diritto all’acqua, al cibo …ricominciamo da noi

Emergenze ambientali, diritto all’acqua, al cibo …ricominciamo da noi

Sondaggio di novembre - L'importanza dei contributi della singola persona: raccolta differenziata, lampadine a basso consumo, riduttori del flusso dell’acqua, auto a metano, pannelli solari e fotovoltaici, consumare meno, comprare meglio...

Rosa M. Amorevole Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2008

E’ idea comune (per il 79%) che cambiare gli stili di vita e favorire la decrescita possa essere l’unica risposta possibile. Indubbiamente difficile riuscire ad incidere sul fenomeno, ma appare importante ridurre gli sprechi (11%). Poi c’è chi crede che di fronte alla responsabilità dei governi e delle multinazionali poco valga l’atteggiamento dei singoli (5%) e chi crede che ormai nulla si possa più fare (5%).
Ma nelle risposte emerge il proprio singolo contributo: raccolta differenziata, lampadine a basso consumo, riduttori del flusso dell’acqua, auto a metano, pannelli solari e fotovoltaici. Ed anche consumare meno, prendersi cura dell’ambiente attivamente, educare figli amici e conoscenti ad un diverso uso delle risorse. Comprare meglio e riciclare di più.
E se fossimo in possesso delle leve del comando, le nostre priorità si potrebbero articolare su diverse piste:
- promuovendo consumi a basso impatto ambientale, sostenendo economicamente le abitudini virtuose e ricercando fonti rinnovabili/alternative a basso impatto ambientali
- incentivando una informazione libera dagli interessi a breve orizzonte, che privilegiano vantaggi nel lungo periodo per i più e penalizzano i grandi guadagni di pochi nel breve periodo
- operando un’educazione ambientale a partire dai primi anni di vita, facendo diventare cittadine e cittadini consapevoli quelle bambine e quei bambini che oggi le industrie vedono solo come consumatori potenziali.
Parlare di ambiente è un argomento che ci appartiene, oggi e per il futuro. E’ correlato alla possibilità di vita di ogni persona, è alla base della nostra esistenza e - il suo mancato rispetto - spesso è causa di stravolgimenti politici, può minare anche la democrazia. Perché sempre “i destini dei popoli sono stati così diversi a causa delle differenze ambientali, non biologiche tra i popoli medesimi”. Come non esser in accordo con quel noto biologo-evoluzionista-fisiologo-biogeografo statunitense che afferma che oggi “la gran parte di noi occidentali può permettersi di condurre un'esistenza piena di sprechi. Ma in questo modo dimentichiamo che le nostre condizioni sono soggette a fluttuazioni e che potremmo non essere in grado di anticipare quando il vento cambierà. A quel punto saremo ormai troppo abituati a uno stile di vita dispendioso, per cui le uniche vie d'uscita potranno essere una drastica riduzione del nostro tenore di vita o la bancarotta”?

(9 dicembre 2008)

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