Lunedi, 19/09/2022 - "We will meet again".
Una frase semplice, quasi di prammatica, se detta in momenti normali della vita.
Ma Lilibeth – Elisabetta II, la regina che più ha regnato nei suoi territori, battendo anche la sua trisavola Vittoria che arrivò ad oltre 63 anni – la pronunciò, parlando alla Nazione, nel periodo della pandemia: MUM non ha mai mancato nella sua promessa iniziale, fatta a 25 anni e mantenuta fino all’ultimo giorno di vita, di amare, servire e proteggere il suo Paese, ma, soprattutto, le sue suddite ed i suoi sudditi, lei donna sempre nella tempesta e che tempesta/tempeste.
Elisabetta ha passato e vissuto la Storia, è stata lei stessa un pezzo di storia, sancito tutto questo dal suo Giubileo di Platino, lo scorso aprile (https://www.noidonne.org/articoli/elisabetta-dainghilterra-96-anni-di-platino-18683.php)
Una vita fatta di regale discrezione eppure vissuta sempre sotto i riflettori, ma la lezione di chi l’aveva preceduta le servì: ora è un’icona pop e, dunque, immortale.
Nel 1953 la BBC, per sua volontà, nonostante i pareri contrari dei ‘notabili’, trasmise in diretta la sua incoronazione: lei aveva già capito, ancora così giovane, l’importanza del mass media, forse non potenti come oggi oppure sì...La ‘lezione pubblicistica e pubblicitaria’ di Mussolini e dell’odiata Germania, di Hitler e di Leni Riefensthal lei l’aveva introiettata in giovanissima età.
Anche per quanto riguarda i ritratti: molti artisti, nei decenni, da Annigoni, fin dal 1955, al mitico Cecil Beaton, a Warhol a, ‘last but not least’, Banksy, l’han raffigurata, in modo più o meno serio; ma lei ha sempre accettato, con molta ironia ed autoironia, anzi anche il 'pour parler' è divenuto origine e parte della sua iconografia pop.
L’ultima volta in pubblico, martedì 6 settembre scorso.
La regina Elisabetta II è stata vista l’ultima volta in pubblico martedì 6 settembre scorso, due giorni prima di morire, quando ha ricevuto presso l’amata residenza di Balmoral il primo ministro uscente, Boris Johnson, e il nuovo, questa volta una donna, Liz Truss.
Ed è stata la prima volta, in assoluto – e rimarrà l’ultima - nei suoi 70 anni di regno, visto che finora li aveva nominati sempre a Londra o Windsor.
Era apparsa sorridente e all’apparenza brillante, ma il suo aspetto era particolarmente fragile, rispetto alle ultime uscite: infatti, durante l’udienza, aveva usato un bastone da passeggio.
E forse non è così astruso pensare – dati i tempi strettissimi – che infine si sia ‘rilassata’, pensando, anche data la scelta politica della Truss ( da dire, corrette e commoventi le sue parole, al funerale), che lei fosse la ‘premier’ a cui finalmente poter lasciare la guida del Regno Unito, dei Reami del Commonwealth, che rappresentasse per davvero, a suo vedere, un’ottima ‘spalla’ per l’erede e figlio, un ‘tardo’ Carlo III.
D’altro canto ad Elisabetta non era mai piaciuti nessuno dei primi ministri che han preceduto la Truss, Thatcher compresa.
E dopo 17 mesi era giunto il tempo di raggiungere Filippo, il consorte di una lunga lunga vita...
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