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Elezioni regionali / Intervista a Grazia Scuccimarra - di Tiziana Bartolini

Elezioni regionali / Intervista a Grazia Scuccimarra - di Tiziana Bartolini

Occorrono nuove persone che diano gambe a nuove idee e restituiscano passione alla politica

Giovedi, 01/04/2010 - “Abbiamo sentito commenti di politici vecchi: tutti, come in passato, proclamavano di aver vinto. Non ne possiamo più perchè vuol dire che non hanno capito nulla e allora devono andar via". Grazia Scuccimarra, attrice da sempre impegnata nel teatro attento al sociale affida a 'noidonne' rabbia e preoccupazioni all'indomani delle elezioni regionali 2010. "C’è bisogno di aria nuova e occorre cominciare con l’ammettere la sconfitta. Mi riferisco in particolare ai dirigenti del PD, che tra l’altro non hanno capito nulla di come si comunica. C’è gente che appare in tv facendo battute, che bofonchia invece di farsi capire; invece c’è bisogno di qualcuno che spieghi bene idee e progetti, che parli alle persone e ai loro problemi. Il mio appello è: largo ai giovani, a nuove capacità, a nuove idee che possono camminare e svilupparsi con nuove energie, con nuove modalità di comunicazione. Il PD e il centrosinistra è composto di forze politiche serie, che non stanno a badare ‘alle gnocche’ come titola oggi un giornale del centrodestra. Noi badiamo ai contenuti e gente con la testa ce n’è: penso a Civati o alla Serracchiani, perchè non farli crescere?”. Ma dove le vede le idee nuove, chiediamo. “Le idee non hanno vita a sé stante dalle persone, le idee hanno bisogno di gambe e teste che le sviluppino e le facciano vivere”. Le donne, nonostante le tante candidate, escono sconfitte da questa tornata elettorale. “Nel Lazio era scontato che perdesse Emma Bonino, che ammiro e alla quale faccio i complimenti per il risultato, cioè per aver combattuto fino all'ultimo con una tenacia esemplare. Non ce l’ha fatta per pochissimo, ma era inevitabile considerato che doveva combattere non contro un'altra candidata, ma contro il fronte unico di Berlusconi, di tutto il governo e in più della Chiesa. Eppure resto convinta che, nonostante questo blocco imponente, se non ci fosse stato il can can della mancata presentazione della lista Pdl la Polverini non ce l’avrebbe fatta. Quella circostanza ha scatenato, oltre alla solita bagarre, la solidarietà e tutti sono giunti in soccorso. Poi osservo, ed è l’unico appunto a Emma Bonino, che mentre la Polverini girava tutte le province e i più piccoli comuni, Emma andava a Milano a fare lo sciopero della fame.... Quello è stato un errore, la prova di una visione politica carente che non permette di capire dove e quando c’è bisogno di fare non qualcosa di nuovo, ma qualcosa di diverso. La Bonino ha voluto rivendicare il suo essere radicale e ha sottovalutato il territorio. Lo sciopero della fame è uno strumento nobile, ma evidentemente non adeguato in una campagna elettorale, come abbiamo visto". Sono anni che esponenti del centrodestra accusano la sinistra di essere radical chic. Allora hanno ragione..."Io vivo al Tiburtino, un popolare e popoloso quartiere di Roma, e nei decenni il parlamentare di riferimento è stato Cesare Salvi, ma lo si vedeva sempre e solo sotto le elezioni. Il risultato è che in questo quartiere abbiamo perso il 20% dei voti. Allora i dirigenti politici o capiscono questo o non si fanno passi avanti. Bisogna tornare alla politica fatta con la passione. Ci ha sconfitti la passione per la bugia, noi dovremmo rispondere con altrettanta passione, ma per la verità. Chi bofonchia e fa battutine non incide e non serve se non a farci perdere". Anche questa volta così poche donne elette....che fare? "E’ anche colpa delle donne, trovo che ci sia una corresponsabilità enorme. Dovrebbero proporsi in modo più adeguato e invece non si vedono". Cosa la preoccupa maggiormente nello scenario che questa tornata elettorale ci consegna? "La regressione e l'impoverimento sul piano culturale e nell'animo. La situazione è gravissima anche perchè le contaminazioni hanno invaso anche luoghi che fino a pochi anni fa ci davano lustro in tutto il mondo. Penso alle scuole in Emilia Romagna, esempio mirabile di sperimentazioni di primissimo livello nel mondo".

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