Il Cairo. Heidi Mostapha Sohdy è una ragazza di 29 anni con il sogno di esplorare il mondo e conoscerne le tradizioni ed i popoli che lo abitano. Viaggiatrice in solitaria a tutti gli effetti, equipaggiata di curiosità, carta, penna ed una macchina fotografica con cui immortalare i momenti indimenticabili, la ragazza racconta di come la sua passione sia nata ai tempi della scuola "quando ero al secondo anno delle superiori, ho visitato la Francia e l’Inghilterra con i miei compagni e ho capito quanto mi piaceva viaggiare e quanto mi piaceva l’idea di avvicinarmi ad altre culture con i loro usi e costumi. E’ stato in quel momento che ho deciso che non avrei mai smesso di conoscere posti e persone nuove”.
Viaggiare non è solo una passione però. Per Heidi acquista anche un ruolo terapeutico. “Cerco di viaggiare quando mi sento persa, triste o confusa. Lo spostarmi da un Paese ad un altro, mi aiuta a gestire le pressioni della vita e le energie negative che mi circondano. Viaggio soprattutto quando perdo la mia autostima. E lo faccio perché essere in un altro paese con diversi costumi e stili di vita dai miei, mi dà la carica di affrontare le difficoltà”, confida.
Ma l’esperienza della ragazza ha anche altri risvolti. Infatti se consideriamo che l’Egitto è un paese nel quale la disuguaglianza di genere è ancora molto forte, nel quale le vittorie per i diritti femminili sarebbero destinate a svanire nel nulla senza l’occhio vigile delle associazioni femminili nazionali e il loro l’attivismo, nel quale le costrizioni e i vincoli imposti alle giovani donne per l’onore della famiglia (e parliamo di famiglie sia musulmane che cristiane) sono molti, Heidi si trasforma in un modello di emancipazione femminile. Se pensiamo poi che in Egitto per le ragazze è difficile ottenere il permesso di viaggiare e vivere da sole da parte delle famiglie di origine senza reali motivi di studio o di lavoro, la testimonianza di Heidi rappresenta una vera e propria rottura con le catene della società egiziana. “Racconto della mia esperienza di viaggiatrice in solitario per trasmettere un messaggio importante a tutte le mie coetanee. Voglio dire loro che è possibile viaggiare da sole senza dipendere da qualcuno fin dall’ inizio. Non si tratta solo di prenotare tutto da sola, significa pensare e muoversi in totale indipendenza. E’ una sensazione bellissima che va al di là del solo gesto di cliccare sulla tastiera di un computer”, dice.
Si tratta di una vera e propria conquista che Heidi ha ottenuto non senza lottare. “All’ inizio convincere i miei genitori che volevo viaggiare da sola non è stato facile, lo ammetto. Ma oggi mi ritengo fortunata perché mi sostengono in tutto quello che faccio e sono orgogliosi di me” dice.
Sulla sua pagina Facebook che conta più di settantaseimila seguaci, Heidi racconta dei suoi viaggi fatti negli ultimi quattro anni tra Francia, Inghilterra, Spagna, Turchia, Spagna, Svizzera, Germania, Italia, Belgio, Emirati Arabi, Arabia Saudita e Malesia. E lo fa attraverso le fotografie, attraverso i post che riguardano le sue sensazioni da viaggiatrice in solitario perché come dice lei stessa “viaggiare da sole aiuta a rafforzare la personalità, a guadagnare l’esperienza, la capacità e il coraggio di adattarsi a situazioni improvvise perché quando si viaggia da sole, ci si rende conto di quanto noi donne siamo forti e di quanto siamo capaci a fare le cose, senza alcun limite, ma solo con la forza della nostra volontà”.
Foto di Heidi Mostapha Sohdy dalla pagina Facebook “I travel”.
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