Il Cairo. La scuola di danza è solo la prima di tutta una serie di progetti a favore della diffusione dell’arte in generale che l’organizzazione non governativa “Alwanat” vuole realizzare nei prossimi mesi nell’Egitto del Sud.
Condividendo l’idea che l’ingegno artistico possa rappresentare un modo per migliorare la società nella quale vivere, i ragazzi e le ragazze dell’organizzazione hanno lavorato notte e giorno affinché il progetto prendesse vita. E’ così che la scuola apre le sue porte nella città Al Minya, a più di 200 km da Il Cairo grazie anche al sostegno della cittadinanza.
“Abbiamo ottenuto un inaspettato e caldo benvenuto, oltre che ai tantissimi messaggi di incoraggiamento fin dal primo giorno - e continua - anche perché prima di aprire, abbiamo voluto capire quale fosse il sentire comune, somministrando dei questionari ai genitori, ai ragazzi ed alle ragazze di qui e delle zone circostanti. Il risultato è stato più che positivo” racconta Marco Adel, uno dei fondatori dell’organizzazione.
I corsi sono iniziati da poco, ma la scuola conta già 150 allievi tra ragazzi e ragazze con un’età compresa tra i 4 ed i 18 anni con la volontà di imparare a danzare e casomai trasformare la passione in una professione.
Abbattendo atteggiamenti che sanno di conservatorismo retrogrado, la scuola sta avendo un forte impatto sulla comunità perché coinvolge non solo bambini e bambine, ma anche bambini e bambine che provengono da stati sociali differenti.
Una cosa che non è di poco conto, se si pensa che fin dalla sua inaugurazione non sono mancate le minacce da parte di chi vedeva nella diffusione della danza e dell’arte in generale lo spianamento a pratiche e modi contro la morale e l’etica di una società legata ad usi e costumi del passato.
Sognando di formare i futuri ballerini e ballerine egiziani, l’organizzazione ha anche iniziato una collaborazione con l'Istituto Superiore di Danza e Teatro dell'Opera del Cairo con lo scopo di “migliorare la qualità del servizio che forniamo ed incoraggiare i nostri studenti e studentesse a competere ad un livello sempre più alto” dice Adel.
Con il motto “cambieremo attraverso l’arte” i volontari e le volontarie di Alwanat non vogliono fermarsi. È forte la volontà di far circolare l’idea che ogni persona deve avere il diritto di conoscere l’arte nelle sue diverse espressioni.
Non solo danza, ma anche fotografia, pittura, disegno e recitazione devono essere approfonditi con corsi ed eventi perché solo così è possibile guardare avanti.
Perché solo così è possibile guardare ad un futuro che sia veramente liberato dalla prigione del conservatorismo, sia esso religioso o sociale.
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