Egitto / Il concorso di bellezza per la più bella con il velo
Il concorso che è arrivato alla sua seconda edizione, ha visto nel giro di pochi mesi l’aumento delle domande di partecipazione, passando da 200 del'anno scorso a 2500 di quest'anno
Il Cairo. Aya Mahmoud è una giovane stilista egiziana che un anno fa decide di organizzare il primo concorso di bellezza rivolto alle ragazze che indossano il velo. Con il nome 'La regina velata'. Il concorso vuole sfatare alcune idee sul velo e sulle donne che lo portano.
“Il concorso richiama l’attenzione sulla bellezza degli abiti svolazzanti, ma anche sulla bellezza dei veli che coprono il collo ed i capelli delle egiziane che indossano l’hijab” dice Aya. A gennaio l’annuncio della seconda edizione è avvenuto non senza critiche. Da una parte i conservatori religiosi l’hanno accusata di mettere in mostra le forme femminili, dall’altra parte invece i secolaristi l’hanno accusata di volere coprire a forza una delle parti più belle del corpo femminile, i capelli.
A differenza di chi crede che questo concorso di bellezza voglia diffondere l'uso del velo in tutta la società egiziana, la risposta di Aya è chiara “l'evento vuole solo ritrarre l'Islam in modo accattivante e dare visibilità anche alla bellezza delle donne velate che negli ultimi anni hanno mostrato di essere intenditrici di moda a modo loro”. Mentre racconta del concorso, la giovane artista fa anche riferimento a quanto è accaduto l’anno scorso con la campagna lanciata dal giornalista Cherif Choubachy con cui si chiedeva il divieto dell'uso del velo islamico e della quale anche Noi Donneaveva parlato.
Riferendosi a quell’evento Aya non si espone chiaramente, ma lascia intendere che campagne del genere invece di aiutare la conoscenza possono solo creare grandi distanze. “Si è trattato di un gesto di spettacolarizzazione e come è tale si è esaurito nel giro di poco tempo. Girando per le strade della città si possono vedere tante donne che indossano il velo come me e tante e altre che non lo indossano. E non è un problema, ognuna esprime il proprio modo di essere come meglio crede. E penso che questa sia la cosa più importante” dice.
Con la “La regina velata” Aya Mahmoud vuole realizzare qualcosa di più che possa ricordato solo come un concorso di bellezza. La giovane stilista vuole creare uno spazio di socializzazione tutto al femminile, nel quale ogni partecipante è chiamata anche a condividere con le altre la propria esperienza di vita. “Al concorso non partecipano solo le ragazze della grande città, ma anche quelle che vengono dai piccoli villaggi del nord e del sud dell’Egitto -che continua- Sono ragazze, studentesse e lavoratrici. Alcune di loro sono single, alcune sono fidanzate ed altre ancora sono sposate. Quello che ci interessa è che ognuna di loro abbia almeno un diploma di scuola superiore. Anche se è stato sorprendente vedere nel corso di queste due edizioni che la maggior parte delle future reginette con il velo possiede una laurea ed in molti casi un master di specializzazione” dice Aya.
Tra le miss quindi non solo casalinghe, ma anche dottoresse ed avvocate, accomunate dal desiderio di provare almeno una volta nella vita l’emozione di sentirsi al centro dell’attenzione, sfilando ed indossando abiti da sera dai colori più accesi, questa volta in tinta però con il velo. La serata finale che si è tenuta il 9 aprile nella zona di Sei Ottobre, ha incoronato la diciannovenne Sara Hurreya, la più bella del reame tra le dieci finaliste.
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