Lanciata in occasione del 25 novembre, l’iniziativa vuole diffondere l’educazione al rispetto reciproco attraverso il coinvolgimento di nonni/e e nipoti. L'11 dicembre incontro a Rimini
Ha preso il via, nella data simbolica Partita il 25 novembre “Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne”, la campagna Auser #educhiamoalrispetto. Un’iniziativa diffusa che punta sull’educazione al rispetto e che coinvolgerà nonni, nonne e nipoti, generazioni e culture diverse e si concretizzerà in tante iniziative e appuntamenti per tutto il 2024, anno in cui Auser celebra i 35 anni. Volontarie e volontari Auser affronteranno con bambini e bambine, con le/gli adolescenti i temi del rispetto. Gli/le adulti-anziani saranno coinvolti in attività di sensibilizzazione e supporto per i/le giovani, partendo dai valori fondamentali del rispetto reciproco e promuovendo una cultura che sfida stereotipi, giudizi e pregiudizi dannosi, a partire da noi: uno scambio intergenerazionale, non un indottrinamento.
“Una campagna pensata al termine di un’estate orribile per le ripetute violenze sulle donne, drammatica realtà che evidenzia come la cultura patriarcale esiste e resiste, ancor profondamente radicata nella società”. Così Vilma Nicolini, responsabile nazionale dell’Osservatorio Pari Opportunità e Politiche di Genere dell’Auser, commenta l’avvio dell’iniziativa che intende “affrontare il tema dell’educazione al rispetto e che coinvolgerà nonni, nonne e nipoti, generazioni e culture diverse e si concretizzerà in tante iniziative e appuntamenti per tutto il 2024, anno in cui Auser celebra i 35 anni”.
La campagna #educhiamoalrispetto – giovani, adulti e anziani insieme per costruire una società libera da ogni violenza di genere ha preso il via il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, una data simbolica che da anni richiama l’attenzione del mondo su tutti i tipi di violenza sessista.
“Il lento mutamento dei rapporti tra i sessi lo dobbiamo ai movimenti delle donne che da decenni, e per anni isolate, hanno sollevato il problema. Il movimento si è man mano allargato all’associazionismo, ai sindacati, ad una parte della politica ed alla società civile - sottolinea Nicolini, e prosegue - ma i femminicidi, gli stupri e le discriminazioni che si susseguono nel Paese ci obbligano a riflettere sul fatto che il ‘Corpo delle Donne’ è ancora considerato un oggetto da possedere per dare sfogo alla misoginia. Le dinamiche che alimentano tali reati sono dettate dal desiderio sopraffazione e di negazione della libertà delle donne di dire NO: NO ad una relazione finita, NO ad un rapporto sessuale sgradito anche se ballo, mi ubriaco e sono in minigonna, in pratica NO a quello che non desidero fare. Queste le motivazioni che ci hanno convinte ad avviare un cammino intergenerazionale nuovo, partendodagli atteggiamenti sbagliati che ci portiamo dentro”.
Questa la cornice ideale in cui si inscrive l’evento organizzato dall’Osservatorio Pari Opportunità Politiche di Genere Auser dal titolo “#educhiamoalrispetto - liberə da stereotipi e linguaggi tossici”.
“L’appuntamento dell’11 dicembre vuole essere per il gruppo dirigente nazionale dell’Auser uno spazio di riflessione che coinvogerà le/gli ospiti, sui meccanismi che ripropongono alle giovani generazioni concetti obsoleti e socialmente pericolosi, attraverso stereotipi che si tramandano, a volte inconsapevolmente, anche nel rapporto tra nonni-nonne e nipoti, generando una spirale tossica”. “È il momento di assumersi una responsabilità collettiva - continua Vilma Nicolini - , insieme donne e uomini; non possiamo continuare ad indignarci e stare a guardare, soltanto perché non siamo coinvolti personalmente in un contesto di violenza. Noi, donne e uomini adulti a Rimini rifletteremo sui modelli che consegniamo alle giovani generazioni, che a loro volta dovranno capire che certi atteggiamenti diseducativi, anche se non si configurano come reati, sono comunque sbagliati perché si fondano sul controllo e sul possesso come forma di potere sull’altro/a. Vogliamo essere protagonisti/e di un cambiamento culturale che passa attraverso il rispetto delle scelte individuali. Per questo non crediamo che serva l’inasprimento delle pene, se non diffondiamo l’idea che è sbagliato l’esercizio del potere tra i sessi, perché nega alle donne la titolarità di diritti individuali”. In conclusione della sua riflessione, Vilma Nicolini lancia un monito. “Se arretrano i diritti delle donne, faticosamente conquistati in tempi recenti, cadranno uno dopo l’altro anche i diritti collettivi, dato che nel nostro Paese i grandi mutamenti sociali sono avvenuti sul piano giuridico, ma nella vita reale non sono ancora un patrimonio diffuso”.
Si apre dunque per l’Auser, attraverso la sua fitta rete territoriale, una stagione di iniziative “per diffondere valori di legalità, uguaglianza, parità e rispetto tra uomini e donne; noi donne giovani-adulte-anziane abbiamo fatto tanta strada, ma dobbiamo ancora farne, insieme agli uomini giovani-adulti-anziani, se vogliamo costruire una società in cui tutte e tutti, indipendentemente dall’età e dal genere, possiamo vivere con dignità, libere da ogni forma di violenza”.
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