I tredici congiurati (Lucifero, Baldasar, Marchocias, Dagon, Forcas, Behemoth, Theutus, Ucobac, Utgin, Lievithan, Baphomet, Baar e Astaroth) sono animati dal bisogno d’essere liberi, dalla necessità di potersi mostrare come sono e non come il lor
Mercoledi, 21/03/2012 - “ - Nostro fratello è finalmente giunto - fu mormorato. - Per sentire con che prontezza ci tradiremmo l’un l’altro- ribatté prontamente il nuovo entrato. - Pur di salvare la congiura - aggiunse Ucobac, bevendo un sorso di vino. - La congiura… o noi stessi? - chiese Baldasar, avvicinandosi alla tavola. - Se venissimo scoperti, ognuno di noi venderebbe l’altro pur di guadagnare punizioni di favore. -Rimase qualche attimo in silenzio, guardandoli uno a uno, - Il Grande Padre sa - disse, rallegrandosi del terrore su ogni viso, […]”
Una congiura contro il Grande Padre, l’ipotesi di tradimento da parte dei cospiratori per una sorta di salvezza che, in realtà, consiste in una pena minore. Ogni parola pronunciata genera una smisurata tensione causata dal timore di essere scoperti e, dunque, di ricevere la più atroce delle punizioni.
“Eden”, edito nel Luglio del 2010 dalla casa editrice Arpanet, è la prima pubblicazione del promettente Alessandro Cortese (Messina, 1980). Diciotto capitoli di diversa estensione per un totale di 173 pagine, con una caratteristica tipografica di forte impatto visivo, in quanto l’opera è stata editata con lettere capitali; diciotto capitoli che trascinano il lettore in un fascinoso mondo al di fuori di parametri temporali e spaziali; diciotto capitoli nei quali si sviluppa una congiura da parte di tredici “entità” con il volto coperto da una maschera.
I tredici congiurati (Lucifero, Baldasar, Marchocias, Dagon, Forcas, Behemoth, Theutus, Ucobac, Utgin, Lievithan, Baphomet, Baar e Astaroth) sono animati dal bisogno d’essere liberi, dalla necessità di potersi mostrare come sono e non come il loro Creatore ha designato. Un sentimento di rivalsa e di auto affermazione concepibile per noi essere umani ma che per un angelo è un’imprudente innovazione di capacità di pensiero. Il Grande Padre è pericoloso, il Grande Padre non professa il perdono.
“ - Indifferenti! – Gridò uno. – Tutti indifferenti, voi… burattini inutili. Cosa ne sapete delle mani che vi muovono? Nulla, figli senza faccia, ed io mi chiedo … quali sono le domande che vi battono le menti? – Tradimento. La parola si fece strada nei pensieri di quelli che ascoltavano, con un’intensità sufficiente a richiamare lo scricchiolio d’un sussurrare sottilissimo.”
Uno stile netto, ellittico, quasi teatrale. Le voci dei personaggi sono abilmente miscelate con la narratio che, sin dal primo capitolo, si presenta con toni altisonanti ed arcaici. Si intravedono facilmente tre segmenti strutturali portanti: il narratore, i dialoghi tra i vari personaggi ed una misteriosa voce extradiegetica che si frappone, come intermezzo di ragionamento sugli eventi accaduti, fra i diversi capitoli presenti nell’opera.
“Attori siamo per il plauso roboante viviamo e recitiamo. Mascherati con noi stessi non abbiamo da mostrare che espressioni sempre uguali, siamo Amore oppure Amare. Attore sono, lo sono sempre stato, di sognare quello no, mai me l’ho vietato, e ora che vi osservo continuare a recitare rimpianti io non ho lasciandomi arrestare.”
“Eden”, primo episodio di una trilogia, il 21 dicembre del 2012 avrà il proprio seguito, “Ad Lucem” per la stessa casa editrice.
Vi lascio alcuni link utili per poter ordinare il libro in tutte le grandi librerie on line, e per esser aggiornati sulle novità di Alessandro Cortese:
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