Lunedi, 21/09/2009 - Capoliveri, Isola d’Elba: i primi cinque giorni di settembre (che purtroppo coincidono con il Festival “Elba Isola Musicale d’Europa) all’insegna della poesia, giochi clowneschi, ritmi, musica, teatro. Tutto nel fantastico scenario dell’anfiteatro “La Vantina” e della grande piazza capoliverese. Un Festival Internazionale, promosso da Giorgio Weiss, già all’ottava edizione, che annovera molti giovani protagonisti con interessanti composizioni allietate da performance di Luigi Ciotta. La seconda serata è accompagnata dalla fisarmonica di Sergio Romani, con la regia di Irma I. Palazzo. L’attore protagonista, Cosimo Cinieri, con una sarabanda di versi da Baudelaire a Trilussa. Al termine un frizzante brindisi offerto a tutti dal Consorzio di Tutela del vino elbano! La terza serata con il duo Dosto&Yevski e Donna Olimpia, un mix di musica e risate, dove la mezzo soprano irrompe con i virtuosismi tra il mondo dei carton e quello dell’operetta. La quarta serata si apre con i versi selezionati Haiku dei poeti elbani, a seguire le spericolate acrobazie in versi e performance giocose del trio di Antonio Amendola, Binga Tomaso e Luciana Preden,un trio improvvisato per la vena ludica, e la poetica individuale che accomuna i tre artisti. Tomaso Binga (Bianca Menna) è un riferimento assoluto della poesia sonora italiana, Antonio Amendola è un creativo dei fonemi e si muove fra musica e poesia, e Luciana Preden, invece, pratica la poesia giocosa. Da un concorso (nel 1992-1993) per poetesse ironiche e comiche organizzato da Alessandra Berardi e Daniela Rossi, bandito su Linus e su Noidonne, i versi giocosi di Luciana Preden vengono selezionati per l'antologia "Ragazze non fate versi", Zona Editore. Il successo dell’Antologia richiama il secondo volume "Pink Ink", ed infine “Pink Ink Noir, Delitti per Signora”.
Interessanti le danze del duo femminile di Gea Lucetti e Floriana Taddei, sui brani di Achille Campanile, musicati dal maestro serbo A. Caric. La serata si chiude con i componimenti dei poeti elbani. L’ultima sera è dedicata al ritorno di Mario Pirovano, attore della compagnia di Dario Fo, con un testo scritto dal grande maestro, “Johan Padan a la descoverta de le Americhe”, un diseredato che per sfuggire all’Inquisizione finisce, senza volerlo, per arruolarsi con C. Colombo. Dopo essere giunto nelle Indie viene imprigionato, ma riesce a salvarsi, diventa sciamano e insegna i Vangeli ai nativi. Molto coinvolgente l’interpretazione dell’attore, con le sue grandi doti interpretative. Il testo esplora le possibilità di coesistenza pacifica tra culture diverse. La critica implicita e l’accusa al colonialismo, nonché alle censure operate nei secoli, rendono il testo più che mai attuale. Uno spettacolo rappresentato da Pirovano con un enorme successo anche all’estero.
Una serata calda, con un pubblico numeroso, attento e partecipe all’appassionata interpretazione dell’attore, rinfrescata solo dal primo venticello settembrino che risveglia il giusto calore e pulsare dei cuori.
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