Ecco il semaforo di genere: MOC, WOC e EOC i bollini della parità

Giovedi, 26/09/2013 - Quante volte ci è capitato di ritrovarsi in convegni, seminari, incontri con oratori solo uomini…e quante altre volte invece è capitato di riuscire a scovare una piccolissima percentuale di una resiliente rappresentanza femminile che non fosse relegata solo alla platea ma voilà era riuscita a conquistare un posto a tavola???!!Quasi fosse una nuovo rappresentante di una specie in via d’estinzione...

Sembra sempre più complicato oggi riuscire a trovare donne competenti e capaci nei propri settori lavorativi all’altezza di poter intervenire nei vari consessi pubblici per parlare di quello che sanno fare… eppure secondo alcune celebri citazioni il gentil sesso avrebbe un innato talento per il parlare e conversare...

Ma allora dove sono le donne???Dove sono le loro esperienze e le loro parole???

La rete Wister (Women for Intelligent and Smart TERritories…) ha deciso di realizzare un semaforo per le segnalazioni di convegni ed eventi con relatori e oratori declinati solo al maschile e non.

Ecco il primo semaforo per la parità di genere creato dall’artista Elena Rossi (in arte Ilgeko):

Bollino rosso (MOC Man Only Conference) senza nessuna donna tra i relatori

Bollino giallo (WOC Women Open Conference) con meno del 40% di donne tra i relatori

Bollino verde (EOC EqualOpportunity Conference) con almeno 40% di donne tra i relatori



Partecipa e collabora anche TU nella pagina linkata (http://www.wister.it/yajmc-yet-another-just-men-conference/)segnala gli eventi e ricorda che i bollini predisposti possono essere scaricati e “attaccati” sugli eventi che ritieni debbano essere segnalati….per una volta bollini non solo per raccolta premi, buoni sconto o spesa alimentare…

Quindi occhi aperti e dita veloci: la parità non può continuamente attendere !!!



Elena Rossi l'artista (http://ilgeko.daportfolio.com/): 44 anni, 22 dei quali in buona parte spesi a fare una ventina di lavori diversi. Da autodidatta totale. “Feeling Like a Puzzle” (sentirsi come un puzzle) è il filo conduttore di tutta la sua ricerca artistica, ma anche quello della sua vita reale, come spesso, spessissimo, succede a una donna, un milione di pezzi, un milione di cose da fare, un milione di emozioni. Il suo ultimo capo, la chiamava “Capo”, o “Wolf”, (http://www.youtube.com/watch?v=WqZHXXZ_7nw) a seconda dei casi. Una wister d’arte!